Aborto: Fabris (Univ. Pisa), “ammettiamo persone che fanno propaganda per strada contro vaccini ma non che Signorini esprima le sue opinioni su un tema sensibile”

“In Italia c’è libertà di pensiero, libertà di non vaccinarsi, ma quando si toccano certi temi non si possono esprimere liberamente le proprie opinioni”. Lo dice al Sir Adriano Fabris, professore di Filosofia morale e di Etica della Comunicazione all’Università di Pisa, a proposito delle polemiche seguite all’affermazione di Alfonso Signorini, durante una puntata del Grande Fratello Vip, di essere contrario a ogni forma di aborto. Anche la casa di produzione del programma, l’Endemol Shine Italy, con un comunicato si è dissociata dalla sua “personale posizione”. “Il grosso equivoco – spiega Fabris – è sul concetto di libertà, vale a dire che la libertà di espressione è un diritto garantito fino a quando questa non lede i diritti altrui, fino a quando l’esercizio della libertà di espressione non offende e non provoca conseguenze negative in altre persone, come succede con il bullismo o gli insulti. Non sembra proprio questo il caso dell’espressione delle proprie convinzioni in merito all’aborto fatta da Alfonso Signorini, quindi non si capisce per quale motivo la sua posizione abbia suscitato queste reazioni negative”.
Signorini è stato molto criticato anche per aver usato il “noi” nell’esprimere il suo pensiero. “In italiano – osserva il professore – spesso le persone, che magari ritengono di aver un ruolo pubblico e quindi di essere espressione di un modo di pensare che vada al di là della propria personale opinione, usano il noi. È probabile che, in quanto personaggio pubblico e direttore di un giornale seguito, Signorini ritenga di avere il polso di un certo giudizio sull’argomento da parte di molte persone”.
Da tutta questa vicenda “emerge una riflessione su com’è strano il mondo, se mi posso permettere questa espressione – afferma Fabris -: noi ammettiamo che vi siano persone che facciano propaganda per le strade contro la vaccinazione, poi su un’affermazione su un tema sensibile e la casa produttrice della trasmissione prende le distanze. Quasi mai la verità è sancita a colpi di maggioranza”.

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