Vittime abusi: mons. Ghizzoni (Cei), “creare un ambiente nuovo, capace di denunciare”

“Dalla memoria delle ferite possono nascere nuovi atteggiamenti per la tutela di minori e persone fragili. Bisogna rielaborare il passato, per conoscerlo e quindi fare in modo che non rovini il presente”. Lo ha detto l’arcivescovo di Ravenna, mons. Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio nazionale Cei di tutela dei minori, nel suo intervento video al convegno organizzato dalla diocesi di Bolzano nella Giornata europea per la protezione dei minori contro sfruttamento e abuso sessuale. “L’impegno di persone affidabili e capaci, soprattutto sul piano umano – ha detto l’arcivescovo -, aiuta le vittime e le famiglie a superare il passato e a diventare attive nella sanificazione di una comunità, nel far cambiare atteggiamento agli ambienti che hanno favorito, anche con l’indifferenza e la superficialità, i reati commessi. Dobbiamo creare un ambiente nuovo, capace di denunciare”.
Ghizzoni ha poi parlato del valore del rispetto nella società: “Dobbiamo far crescere una cultura del rispetto integrale della persona umana, un rispetto dei diritti, della dignità, della personalità. Questo rispetto deve far parte di ogni ambiente ecclesiale, che deve essere un modello di tutela della persone. Chi se ne occupa deve essere serio, maturo, formato. Ci auguriamo che le Chiese locali prendano sempre più sul serio questo tema per far crescere questa cultura che fa parte del nostro mandato evangelico”.

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