Povertà educativa: Profumo (Acri), “i bambini hanno diritto a un’istruzione di qualità che deve dipendere da contesto familiare di provenienza”

“Il tema della povertà educativa ha finalmente conquistato la centralità che merita nel dibattito pubblico, l’indagine presentata oggi lo conferma. Il Covid ha fatto emergere e ulteriormente aggravato le disuguaglianze che lacerano la nostra società e che condannano a un ‘destino già scritto’ molti dei nostri ragazzi che si trovano in condizioni socio-economiche difficili”. Lo ha dichiarato, oggi, Francesco Profumo, presidente di Acri, in occasione della presentazione dell’indagine “Gli italiani e la povertà educativa minorile – Ascoltiamo le comunità educanti”, realizzata dall’Istituto Demopolis per “Con i Bambini”, in vista della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre. Al contempo, ha aggiunto Profumo, “la pandemia, la Dad e l’isolamento hanno fatto crescere ulteriormente tra gli italiani la consapevolezza che la crescita dei bambini sia una responsabilità che riguarda tutti, non solo la scuola, non solo le famiglie, ma l’intera comunità. Perché i bambini, in quanto cittadini, hanno diritto a un’istruzione di qualità e ad esperienze formative che non possono più dipendere dal contesto familiare di provenienza. Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile sta intervenendo proprio su questo fronte, sperimentando modalità di intervento innovative per contribuire a rimettere al centro i bambini e i loro diritti, dando a tutti la possibilità di poter sviluppare il proprio potenziale”.
Pietro Vento, direttore dell’Istituto Demopolis, ha evidenziato: “Si profila alto il costo evolutivo imposto ai minori dai lunghi mesi dell’emergenza Covid, che ha estremizzato nel nostro Paese le fragilità e la sofferenza sociale. Centralità e limiti del ruolo della scuola nella crescita delle nuove generazioni emergono netti dall’indagine Demopolis. La scuola, da sola, oggi non basta: serve un impegno concreto da parte dell’intera comunità, di tutti i suoi attori. Per il 57% degli italiani l’azione di contrasto alla povertà educativa è oggi ancora più importante rispetto a 2 anni fa. Dinanzi alle grandi potenzialità connesse allo sviluppo del Pnrr, gli italiani dettano priorità d’investimento che puntino anche a contrastare la povertà educativa minorile, risarcendo le fragilità e le disuguaglianze acuite dalla pandemia”.

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