Economia: Comece, riformare il sistema finanziario sul principio di “cura” per “ridurre gli effetti negativi della pandemia in corso”

Un appello a tutti gli attori della grande finanza, dalle istituzioni dell’Unione europea, ai governi degli Stati membri, alle grandi imprese industriali e di servizi, alle università e ai cittadini, perché mettano al centro della loro azione finanziaria ed economica il principio di “cura”, “contribuendo alla dinamica di costruire insieme il bene comune dell’umanità”. A lanciarlo sono i vescovi dell’Unione europea in un Documento di riflessione sull’etica nel settore finanziario pubblicato oggi dalla Commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue (Comece), chiedendo “una riforma” del settore per “ridurre le tensioni sociali e promuovere un cambiamento dei comportamenti a livello individuale e di impresa”. Il documento, intitolato “Un sistema finanziario al servizio del bene comune in tempi di cambiamento sistemico”, è stato redatto dal Gruppo di lavoro ad hoc sull’etica finanziaria della Comece, presieduto da Paul Dembinski, direttore dell’Observatoire de la Finance a Ginevra. “L’obiettivo del documento – spiega la Comece in un comunicato – è stimolare un dibattito a livello europeo sulla promozione di un cambiamento all’interno del settore finanziario per ridurre gli effetti negativi delle tensioni sociali e della crisi climatica, che stanno aumentando a causa della pandemia di Covid-19 in corso”. “Il nostro appello – afferma p. Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Comece – si rivolge alle istituzioni dell’Ue, ai suoi Stati membri, alle imprese industriali e di servizi, alle università e ai cittadini. Nella prospettiva cristiana, il bene comune è la misura per valutare i nostri sforzi finanziari. Chiediamo di mettere la cura al centro delle nostre finanze”. Il documento analizza diverse sfide. La prima sono gli oneri post-pandemia che sono più pesanti per i Paesi a medio e basso reddito i quali devono far ricorso ad investimenti esteri. Gli esperti della Comece ritengono necessario avviare “un dialogo con prudenza, giustizia e ascolto adeguato di tutte le parti interessate” su credito, debito e interessi e prevenzione del sovraindebitamento. “Le banche e i mercati finanziari dovrebbero prestare maggiore attenzione ai più deboli tra i loro stakeholder attraverso la nozione di ‘care’ che è un invito ad andare oltre un’efficiente transazione di mercato basata sull’equivalenza, per prendersi cura del partner, del cliente, del fornitore, della comunità locale”. La Comece propone anche di avviare “un’alfabetizzazione finanziaria più profonda e più uniformemente distribuita” su come utilizzare i risparmi.

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