Forum dei giovani: lettera-denuncia, “durante l’evento di Strasburgo discorsi di odio anti-musulmani nel cuore del Parlamento europeo”. Appello a Sassoli

“In diverse occasioni, i membri della nostra delegazione sono stati specificamente presi di mira e sottoposti a discorsi di odio islamofobi e anti-musulmani proprio nel cuore del Parlamento europeo”. Questo è quanto sarebbe avvenuto durante il recente European Youth Event che si è svolto a Strasburgo l’8-9 ottobre scorso. La denuncia è contenuta in una lettera che sta circolando in bozza, indirizzata al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, firmata da Abdelrahman Rizk, presidente del Femyso, il forum delle organizzazioni musulmane giovanili e studentesche. Nella lettera si descrive che “i nostri workshop sono stati disturbati e il panel che abbiamo moderato è stato alla fine ostacolato da insulti razzisti urlati attraverso i microfoni”. Si riferisce di una serie di altre azioni portate avanti dalla delegazione giovanile di estrema destra durante le due giornate di lavori anche sui social media. Si dice che ad essere oggetto di “attacchi da parte di membri del gruppo Id” sono stati altri delegati (e si citano DiasporaVote e Jesuit Refugee Service). Femyso si dichiara lieta di aver partecipato all’Eye 2021 con una delegazione da 21 Paesi europei, del lavoro di preparazione fatto e del contributo di idee e proposte per il report dell’Eye che confluirà nella Conferenza sul futuro dell’Europa.
Nella convinzione che “affrontare l’islamofobia e la xenofobia sia una parte fondamentale per aumentare la fiducia dei musulmani europei e di altre minoranze nelle loro istituzioni nazionali ed europee”, si chiede al presidente Sassoli un incontro “per discutere in modo approfondito il suo impegno e proposte per portare misure concrete per limitare l’islamofobia, la xenofobia e altre forme di discriminazione che le minoranze stanno affrontando in Europa”. I giovani propongono anche si rediga una “Carta parlamentare contro l’incitamento all’odio”. Una reazione ufficiale, circolata nei giorni scorsi sul profilo Facebook dell’European Youth Event, quando le prime denunce sono state condivise, affermava che sarà condotta “un’indagine approfondita su questi incidenti” e in base alle sue conclusioni, “saranno adottate misure per garantire il rispetto e l’applicazione dell’articolo 2 del Trattato dell’Ue”.

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