Denatalità: Blangiardo (Istat), “secondo proiezioni nel 2070 saremo 47-48 milioni”. Per invertire trend “alleanze virtuose, buon senso e visione di futuro”

Foto da intervento video

“Dal 2014, nonostante il contributo favorevole dall’immigrazione, la popolazione ha iniziato a diminuire: oggi siamo a 58,8 milioni, ma le proiezioni dell’Istat fanno pensare che nel 2070 saremo solo 47-48 milioni, ossia perderemo circa 11 milioni di abitanti, soprattutto nella popolazione attiva tra i 20 e i 67 anni”. A lanciare l’allarme è questo pomeriggio il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, intervenuto in video all’evento “Progettare la vita – I giovani incontrano la politica per una primavera demografica” in corso a Roma. “Dal 2008, anno dopo anno, abbiamo il numero dei nati sempre in diminuzione – ha spiegato –. Nel 2021 le nascite sono state circa 400mila, il più basso valore mai registrato nel nostro Paese, presumibilmente anche il 2022 avrà le stesse caratteristiche. Abbiamo una natalità decrescente e una mortalità in eccesso”. A questo si aggiunge il processo di invecchiamento della popolazione: circa 14 milioni di over 65; 800mila novantenni.
Di fronte all’inverno demografico, per Blangiardo “la soluzione magica non esiste; esistono però delle leve che si possono muovere per tentare in qualche modo compensare e invertire la tendenza in atto. Si fanno pochi figli perché i figli costano, non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di impegno, di tempo. Ci sono condizionamenti importanti che si scontrano nella vita quotidiana; tra questi il problema della conciliazione vita-lavoro, sul quale la provincia di Bolzano ha messo in campo misure efficaci tanto che, non a caso, presenta valori meno drammatici”. Servono “buon senso e visione del futuro”, avverte il demografo. “Occorre attivare alleanze virtuose, e non solo con lo Stato, che mi sembra stia procedendo nella direzione giusta, ma anche con le amministrazioni locali, il privato sociale, le imprese incentivando gli imprenditori ad intervenire per risolvere questo problema”. “Occorre realizzare un’alleanza virtuosa” perché “la famiglia, elemento portante della società, deve essere il punto di riferimento per realizzare questo cambiamento e garantire un futuro al nostro Paese”.

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