Acqua: Guterres (Onu), “è un diritto umano in pericolo. Non abbiamo neanche un minuto da perdere”

“L’acqua è un diritto umano in pericolo. Non abbiamo neanche un minuto da perdere”. È quanto affermato oggi dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante i lavori della Conferenza sull’acqua in corso alle Nazioni Unite, il più importante evento organizzato dall’Onu a quasi cinquant’anni dalla prima, ospitata in Argentina nel ’77. Tre giorni di eventi, assemblee e conferenze, comprese sei sessioni plenarie e cinque “dialoghi interattivi”, nei quali sarà messa in luce l’emergenza acqua che coinvolge più di due miliardi di persone, che non hanno accesso a risorse sicure. L’acqua, definita da un rapporto Onu pubblicato poche ore prima del vertice, “linfa vitale dell’umanità è una risorsa sempre più a rischio in tutto il mondo a causa del consumo eccessivo e del sovrasviluppo vampirico”. Concetti ripresi ancora da Guterres per il quale l’umanità ha “spezzato il ciclo dell’acqua, distrutto gli ecosistemi e contaminato le falde acquifere. Stiamo prosciugando la linfa vitale dell’umanità attraverso il consumo eccessivo e l’uso insostenibile, e la stiamo facendo evaporare attraverso il riscaldamento globale”. “Quasi tre disastri naturali su quattro – ha ricordato – sono legati all’acqua. Una persona su quattro vive senza servizi idrici gestiti in modo sicuro o acqua potabile pulita. E oltre 1,7 miliardi di persone non dispongono di servizi igienici di base. Milioni di donne e ragazze passano ore ogni giorno a prendere l’acqua. Da qui l’invito a prendere misure e agire, anche tramite partnership pubblico-private. Quattro punti per cambiare la situazione attuale: “colmare il divario nella gestione dell’acqua. I governi devono sviluppare e attuare piani che assicurino un accesso equo all’acqua per tutte le persone, preservando questa preziosa risorsa; investimenti massicci nei sistemi idrici e fognari. Le istituzioni finanziarie internazionali – per Guterres – dovrebbero sviluppare modi creativi per estendere i finanziamenti e accelerare la riassegnazione dei diritti speciali di prelievo; rendere la resilienza una priorità. Non possiamo affrontare questa emergenza del 21° secolo con infrastrutture di un’altra epoca. Ciò richiede investimenti in condutture, infrastrutture di distribuzione dell’acqua e impianti di trattamento resistenti ai disastri. Ciò richiede nuovi modi per riciclare e conservare l’acqua; infine combattere il cambiamento climatico perché l’azione per il clima e un futuro idrico sostenibile sono inseparabili”.

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