Natale 2022: mons. Seccia (Lecce), “Gesù è il ‘segno di contraddizione'”

“La nascita di Gesù, come ben sappiamo, non ci fa semplicemente volgere lo sguardo a un accadimento del passato, ma è un evento salvifico che ci permette ogni anno di rinascere interiormente, per trovare in Lui la forza che ci consente di affrontare ogni prova e difficoltà della vita. La sua nascita, infatti, è per noi, pro nobis: per me, per te, per tutti”. Sono queste le parole che l’arcivescovo Michele Seccia scrive nel messaggio indirizzato alla diocesi di Lecce per il Natale 2022, invitando tutti ad adorare il Signore. “Come vedremo in tutto questo tempo di Natale, si avverte subito lo scontro tra la luce e le tenebre, la misericordia e l’odio, la bontà di Dio e la freddezza della risposta dell’uomo. Gesù, infatti, è il ‘segno di contraddizione’ di cui parlò il vegliardo Simeone, annunciando alla Vergine, che una spada avrebbe trafitto la sua anima. Gesù, dunque, è il ‘segno’: mentre gli angeli ne cantano le lodi e i pastori lo adorano, i cittadini di Betlemme non sono in grado di offrirgli una degna dimora; i magi partono dal lontano Oriente portando i loro più preziosi doni, ma il re Erode tinge di sangue innocente la nascita di quel Bimbo. Allo stesso modo, siamo chiamati a ‘vedere’ quel segno che ci è stato donato e a deciderci per Lui, accogliendo la sua vita divina che è donata per noi”. Il presule salentino sottolinea l’importanza del Natale come dono che è benedizione per l’intera umanità, il Dio con noi da cui scaturisce la speranza cristiana. “Questa vicinanza, questa unità con il suo popolo, intendo testimoniare e portare in ogni casa e comunità. Perciò, ancora una volta, vi chiedo di pregare per il buon esito della visita pastorale che inizierò nella prossima Quaresima. Lo sappiamo bene: credere non è un privilegio che ci dispensi dalla comune fatica del vivere. Il volto del Verbo fatto carne va ricercato nel quotidiano, intessuto di gioia e di pena, di luce e di tenebra, di peccato e di misericordia, di morte e di risurrezione. Questo è il mondo, questa è la carne assunta dal Verbo di Dio”. Mons. Seccia invita a vivere il Natale con questi sentimenti, “seguendo la stella che è sorta dall’alto, il vero Sole di giustizia che ci visita per liberarci dalle ombre della morte e aprirci il cammino della salvezza. Augurandovi un Santo Natale, vi chiedo di pregare per me e vi assicuro la mia vicinanza e preghiera”.

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