Natale 2022: mons. Lorefice (Palermo), “è luce che fa scorgere la presenza di Dio e la sua salvezza nascosta nelle pieghe più profonde della quotidianità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Natale è riconoscere la continua visita del Signore in mezzo a noi, fargli spazio al centro dei nostri impegni umani, farsi riempire il cuore dalla sua presenza perché trabocchi di vita, di gratitudine e di speranza per essere ‘visionari’ di una nuova umanità che ha la grazia e la gioia di camminare con l’Emmanuele”. Lo scrive l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel suo messaggio di auguri. “A Natale si rafforza la consapevolezza di essere stati visitati, radunati, liberati, pacificati, rigenerati, salvati dallo strapotere del male, nonostante la notte sembra ancora sopraffare il tanto bene che avanza silenzioso, la bellezza, la verità, la concordia, la pace, la mitezza, la solidarietà, la fratellanza, la gratuità, la giustizia, la cordialità, la delicatezza che tanti silenziosamente seminano nella giornata umana”, osserva il presule, per il quale Natale è la festa del Dio-con-noi “tutti i giorni, fino alla fine del mondo”, che “tanto ci ha a cuore da visitarci nella nostra totale diversità e distanza, da raggiungerci in questo minuscolo pianeta della Via Lattea che è la Terra, da farsi piccolo, umile, nudo della sua gloria e onnipotenza. Da parlare la nostra stessa lingua, conoscere i nostri sentimenti umani, bere fino in fondo il calice del travaglio della vita, della storia umana da sempre segnata dalla prevaricazione degli empi sul giusto, degli idolatri di sé stessi e delle cose finite ed effimere, che concentrano nelle loro mani potere schiavizzante e ‘inequità’”. Per i siciliani e i palermitani, “questi non sono concetti astratti: conosciamo la pesante crisi economica che mette tante famiglie, provate da vecchie e nuove povertà e dalla mancanza di lavoro, in grave difficoltà; il degrado umano, culturale e ambientale; usura, gioco d’azzardo, speculazioni; il cancro delle organizzazioni mafiose e delle collusioni politiche, la precarietà e gli smarrimenti delle giovani generazioni, la peste dello spaccio e del consumo di crack. Natale è luce che fa scorgere la presenza di Dio e la sua salvezza nascosta nelle pieghe più profonde della quotidianità, la sua continua venuta in ogni volto e in ogni cuore e che ci dà motivo di speranza anche in un contesto oscuro e difficile come il nostro”. Natale è “rinvigorire la speranza che ci rende creativi e vigilanti nell’attesa della venuta definitiva del Signore”. Il Natale, conclude mons. Lorefice, “suscita uno spirito di profezia, di gioia, di semplicità, di esultanza, di penetrazione dei cuori, soprattutto nella quotidianità delle relazioni umane, tale da raggiungere i corpi e le anime, da innescare e accompagnare cambiamenti mentali, culturali e sociali. Infonde audacia profetica alle nostre comunità e alle nostre aggregazioni laicali perché siano radicate e incarnate nel nostro popolo, nel nostro ambiente, partecipi, coinvolte, appassionate fino alla commozione, fino a prendere parte alle sofferenze e alle attese che rivelano i volti di quanti incontrano e raggiungono”.

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