Natale 2022: mons. Napolioni (Cremona), “Gesù viene ad amarci e disarmarci”

“Quest’anno il pensiero che più accompagna il mio Natale, e che sostanzia i miei auguri, è questo: Gesù Bambino è un Messia disarmato e disarmante”. Lo scrive mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, nel suo messaggio natalizio. “Nell’antica alleanza, la Bibbia ha cantato l’epica liberazione degli Ebrei dalla schiavitù d’Egitto e la conquista della terra promessa, avvenuta non senza guerre e stermini, sempre confidando nel ‘Signore degli eserciti’. Anche oggi certi uomini religiosi vorrebbero fermarsi o tornare a quel Dio lì”, osserva il presule. Ma “il Natale viene a sparigliare le carte, nel darci un Dio bambino, di carne, tenera e fragile come quella dei troppi bambini morti in guerra, per fame, oppure eliminati sul nascere, maltrattati nel crescere. Quel Dio lì, il Dio di Gesù Cristo, continua a venire, piccolo e nudo, alla mercé della storia umana, sicuro solo del calore di un abbraccio materno, quello di Maria, e dell’eterna misericordia del Padre”.
“È disarmato”, ribadisce il vescovo, e “chiede alla Chiesa e a tutti gli uomini che hanno ancora un briciolo di coscienza di disarmarsi, per essere credibili nel chiedere anche il disarmo dei potenti e dei popoli”.
Ma, prosegue, “abbiamo paura di vivere disarmati! Possiamo osarlo se ci riconosciamo gratuitamente amati, proprio da un Dio così grande nel perdono e nella mitezza”. Questo diventa “l’impegno e l’augurio che tutti abbiamo da far nostro, nelle famiglie e nelle comunità, in ogni relazione umana: sentire quando in noi montano i sentimenti dell’ira, dell’odio, della vendetta, e rifiutare il veleno che mettono in circolo nei nostri cuori. Dare e ricevere il dono dell’ascolto, del sorriso, dell’accoglienza, e gustare l’umile dolcezza della condivisione fraterna, che sempre può rifiorire”.
Mons. Napolioni conclude: “Ditemi se Gesù è venuto per qualcosa di diverso. Lui, il ‘principe della pace’, che ha legioni di angeli in cielo e anche sulla terra, i tanti piccoli che continuano a seminare instancabilmente concreti segni di umana speranza. Perciò sono certo che anche questo è un Buon Natale”.

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