Natale 2022: mons. Aloise (Rossano-Cariati), “impariamo a disarmare la parola”

“Questi eventi vissuti come Chiesa diocesana ci hanno riportati e ci stanno riportando all’importanza del dialogo, al valore delle parole, al peso della parola: parola che vogliamo diventi conversazione spirituale e parola che vogliamo ‘disarmare’, placare, anzitutto dentro di noi”. Sono le parole dell’arcivescovo Maurizio Aloise, nel messaggio per il Natale 2022 inviato alla diocesi di Rossano-Cariati, prendendo spunto per la sua riflessione dall’avvio dei Cantieri di Betania, con il metodo della conversazione spirituale per il Sinodo, e dall’incontro con padre Pierluigi Maccalli, missionario della Sma, rapito e liberato dopo 752 giorni di prigionia nel deserto del Sahara. “Il Natale che celebriamo – afferma l’arcivescovo – ci ricorda che ‘la Parola eterna dell’Amore’ si è fatta carne, nella carne di un bambino totalmente disarmato. Non c’è posto per l’aggressività e il conflitto nella grotta di Betlemme. Come non ci dev’essere posto per i protagonismi e per gli arrivismi nelle nostre comunità, nei nostri gruppi, nelle nostre pastorali. Non c’è posto per l’arroganza e per la superbia nella mangiatoia che accoglie il Figlio di Dio, come non ci dev’essere posto per la presunzione e la rivalità nelle nostre assemblee e nei nostri incontri quanto piuttosto ricerca della sinodalità come orizzonte, metodo e stile”. Il presule invita ad una conversione della parola verso la gentilezza e la pace, facendo riferimento anche a quanto in questi tempi si implori per la fine del conflitto in Ucraina, chiedendo ai fedeli di offrirsi per amore, prendendo esempio proprio da Gesù, e misurando le parole da utilizzare come ponti e non in modo violento. “È Natale quindi se incominciamo a disarmare la parola imparando a guardare tutti con uno sguardo di bontà e a perdonare tutti con cuore libero”, aggiunge mons. Aloise che cita Papa Francesco ed il suo invito ad impegnarsi tutti per la guarigione della società e del pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato nella ricerca di un bene che sia davvero comune. “La pace infatti non piove dall’alto ma va costruita con impegno, collaborazione, pazienza, senza dimenticare che il primo passo per diventare operatori di pace è quello del ‘disarmo’ del cuore – osserva -. E dopo il cuore, il Natale di Gesù disarmi la nostra lingua e le nostre mani, rinnovi le menti, guarisca i nostri animi, perché l’unica parola che motiva il nostro impegno di cristiani, l’unica parola che ci fa incontrare sia sempre ‘fratello, sorella’, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace!”. L’arcivescovo di Rossano-Cariati conclude il messaggio inviando gli auguri ai fedeli: “Auguro di cuore a tutti e chiedo per tutti il dono di una parola ‘pacificata’ che sola può costruire e rinnovare le nostre relazioni, le nostre famiglie e le nostre comunità. Il nuovo anno porti a ciascuno il bene che desidera e conduca tutti alla gioia di una fraternità ritrovata perché costruita insieme”.

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