Natale 2022: mons. Antonazzo (Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo), “è un gioco di squadra, ognuno ha un ruolo da svolgere per vincere la partita della speranza”

“Le molte ferite della nostra storia attuale invocano ancora di più la luce e la bellezza del Natale cristiano. Non lasciamoci infliggere e affliggere da condizionamenti e comportamenti esclusivamente consumistici. Ogni giorno ci troviamo davanti alle tante tragedie del tempo presente, alle gravissime ingiustizie che ancora oggi vengono drammaticamente consumate in ogni parte del mondo”. Sono queste le parole che il vescovo Gerardo Antonazzo scrive nel messaggio indirizzato ad ogni persona della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. “Brucia nel cuore la domanda: i duemila anni di storia del cristianesimo hanno davvero cambiato il mondo? È lo stesso dubbio che anche Giovanni Battista ha il coraggio di esprimere nei confronti di Gesù: ‘Sei proprio tu che deve venire come Messia, sei proprio tu che cambierai il mondo, oppure mi sono sbagliato e dovrò aspettare qualcun altro ancora?’”. Il presule ripercorre la storia ed i tentativi di dichiarare il cristianesimo fallito, solo per  cercare di sostituirlo con totalitarismi che hanno cambiato il mondo in peggio. “Il Natale insegna e consegna l’umiltà con cui Dio continua a migliorare il mondo. Il Natale unisce il divino e l’umano per sempre: nulla di buono si può operare e sperare senza Dio, e nulla senza la responsabilità dell’uomo, perché il mondo cresca nella pace e nella fraternità universale”. Mons. Antonazzo paragona il Natale ad una partita di calcio per la quale Dio decide di far scendere in campo Gesù per vincere odio e ogni sorta di cattiveria che provoca divisione e guerra. “Dio non prende il nostro posto: Lui è l’allenatore; a noi spetta giocare la partita. Lui ci istruisce con la sua Parola e la sua vita, ci allena per imparare a fare bene il nostro gioco. Nessuno di noi deve restare negli spogliatoi, o in panchina, e ancora meno sugli spalti. Tutti in campo! È un gioco di squadra e ognuno di noi ha un ruolo preciso da svolgere per vincere la partita della speranza, anche se dovessimo arrivare ai tempi supplementari. Gesù è l’Emmanuele, il Dio con noi è dalla parte di chi si impegna per il bene: perciò, con Lui la vittoria finale è sicura. Ma la partita resta ancora aperta. Auguri di un felice Natale, ancora tutto da giocare”.

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