Natale 2022: mons. Caiazzo (Matera-Irsina), “Gesù nasce nei ‘Cantieri’ che sapremo aprire”

Un invito ad aprire, “nello spirito sinodale che stiamo vivendo come Chiesa italiana”, “Cantieri” che, come quelli di Betania, “ci indichino la strada, attraverso una fattiva progettualità, che ci consenta di guadagnare orizzonti lontani”. È l’invito che viene dall’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nel suo messaggio natalizio. Per il presule i “Cantieri” da aprire non possano “continuare ad essere quelli assistenziali che sminuiscono la dignità della persona”: “È necessario che nei ‘Cantieri’ aperti siano coinvolti giovani, adulti, anziani che insieme contribuiscano a rendere la nostra Terra più bella, più ricca”. In questi nuovi “Cantieri”, “Gesù vuole nascere, portare la sua luce, illuminare menti e cuori perché si sentano ‘fratelli tutti’: troppo grande è il divario tra chi ha molto e chi non ha nulla”.
“Capisco le difficoltà che incontrate quotidianamente e che vi portano spesso a chiedere la collaborazione a noi Chiesa, attraverso la Caritas diocesana, per dare risposta a problemi contingenti. È esattamente in queste difficoltà che Gesù vuole nascere”, prosegue il presule, che evidenzia: “Con la pandemia e la guerra nel cuore dell’Europa, con tutte le conseguenze che stiamo subendo, scontano il prezzo più alto coloro che già erano in difficoltà. Continuiamo a saldare bollette, dare un piatto caldo o di che vestirsi, consapevoli che ora le difficoltà si sono moltiplicate. Ma questo non basta perché, comunque, la dignità di chi, trovandosi in una situazione di indigenza è costretto a chiedere, è continuamente violata. Gesù è nato nella povertà della grotta di Betlemme per distruggere la povertà”. E avverte: “Abbiamo tutti bisogno del vostro aiuto perché, insieme, si riesca ad abbattere la logica del clientelismo, del tornaconto, dell’assistenzialismo. Lavoriamo insieme per curare la sanità lucana sempre più malata, fortemente in crisi. Bisognerebbe recuperare più valide relazioni tra le persone bisognose di cure sanitarie, le istituzioni che offrono tali servizi e le altre istituzioni che mettono a disposizione le risorse finanziarie”. E “collegata alla cura della sanità mi pare di estrema urgenza la cura”. Spendere di più per la salute e l’ambiente è “necessario e improrogabile”.
L’arcivescovo ricorda anche che “ogni giorno sono tanti i giovani, gli adulti che mi vengono a trovare chiedendo un posto di lavoro. È una grande sofferenza ascoltarli, raccoglierne le lacrime, abbracciare lo sfogo e l’amarezza e, alla fine, non sapere cosa rispondere”. E conclude: “Celebrare il Natale significa esattamente rivestire la nostra umanità con la divinità che viene in nostro aiuto”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa