Natale 2022: mons. Crepaldi (Trieste), “i tanti auguri che riempiono di gioia le festività devono tradursi in un generoso impegno per la pace”

“I tanti auguri di Buon Natale che riempiono di gioia le festività natalizie, devono tradursi in un generoso impegno per la pace. Essa è un edificio sempre in costruzione che accoglie qualsiasi operatore che abbia una volontà buona”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, nel messaggio in occasione del Natale.
A Betlemme, ricorda il presule, Gesù “si è fatto uomo per rivelarci che Dio ci ama, per donarci la pace, per distruggere il peccato dell’odio fratricida e della violenza, per unire ciò che era diviso, per risvegliare nei nostri cuori la vocazione alla fraternità. Anche noi destinatari di questo annuncio, lo accogliamo con la consapevolezza che Gesù ‘è la nostra pace’ (Ef 2,14)”. “Se gli facciamo spazio nell’intimo dei nostri cuori, Egli – rileva mons. Crepaldi – ci riconcilia con Dio e con noi stessi, rinnova la trama delle nostre relazioni con gli altri, suscita quella sete di fraternità capace di allontanare la tentazione dell’odio, della violenza e della guerra”. “Sono certamente tante e complesse – osserva l’arcivescovo – le situazioni che ostacolano l’annuncio di pace di Betlemme e che rendono arduo e spesso scoraggiante il cammino verso la pace: la guerra, insensata e distruttiva, che si sta combattendo nelle terre dell’Ucraina e in tante altre parti del mondo; il cumulo incommensurabile di sofferenza, di distruzione e di morte che pesa su milioni di persone che vedono le loro esistenze precipitare nel nulla, nel gorgo della disperazione, senza speranza e senza futuro: bambini, giovani, famiglie, anziani, malati…, intere Nazioni”. “Eppure, in questo scenario tetro e angosciante, noi cristiani – l’esortazione di mons. Crepaldi – siamo chiamati a far risuonare l’annuncio di Betlemme con la liberante convinzione che, per quanto segnata dal peccato, dall’odio e dalla violenza, l’umanità è destinata a formare un’unica famiglia, nella giustizia e nella pace: questa la volontà di Dio, questo il nostro compito”.
“La pace – afferma l’arcivescovo – è come il pane che nutre; è come il fiore che profuma; è come la stella che illumina; è come il sole che scalda; ha il volto del fratello, della sorella e dell’amico; è l’amore che fa vivere”. “La pace – conclude – è dono di Dio ed è preziosissima perché ci regala il futuro. Per questo Santo Natale facciamo nostro l’appello di Papa Francesco: ‘Tutti noi, in qualsiasi ruolo, abbiamo il dovere di essere uomini di pace. Nessuno escluso! Nessuno è legittimato a guardare da un’altra parte, perché la guerra, ogni guerra, offende il nome santissimo di Dio’. Buon e santo Natale!”.

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