“Nell’anno in corso, le persone in condizioni di povertà assoluta sono 5 milioni e 571mila persone (9,4% della popolazione residente). Circa il 7% di queste (pari a 390mila individui) si è trovato in condizioni di povertà sanitaria. Ha dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.806 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure”. Lo rivela il 10° Rapporto sulla povertà sanitaria di Banco farmaceutico, presentato oggi. “Nonostante l’impronta universalistica del nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn), parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini – si legge -. In particolare, nel 2021 il 43,5% (cioè 3,87 miliardi di euro) della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie (+6,3% rispetto al 2020), con profonde differenze tra le possibilità di quelle povere e quelle non povere. Una persona indigente ha a disposizione un budget per la salute pari a soli 9,9 euro al mese, mentre una persona non povera ha a disposizione sei volte tanto, cioè 66,83 euro mensili. Limitandoci al budget per l’acquisto di farmaci, i poveri hanno a disposizione solo 5,85 euro, mentre i non poveri 26”. Il 60% della spesa sanitaria dei poveri è destinata alla spesa per farmaci a fronte dell’equivalente 38% delle famiglie non povere. Questo perché il Ssn non offre alcuna copertura per i farmaci “da banco”, non avendo introdotto distinzioni tra chi è sotto la soglia di povertà e chi è al di sopra. Le difficoltà economiche “lambiscono anche le famiglie non povere: nel 2021 hanno cercato di ridurre le spese sanitarie (rinunciando o rinviando a visite mediche/accertamenti periodici) complessivamente oltre 4 milioni e 768mila famiglie (10 milioni 899 mila persone), di cui quasi 639mila (1 milione e 884mila persone) in povertà assoluta. La rinuncia alle cure è stata praticata da 27 famiglie povere su 100 a fronte di 13 famiglie non povere su 100, per un totale di 15 famiglie su 100”. “La povertà sanitaria continua a rappresentare un grave problema per migliaia di famiglie povere, mentre sacrifici e rinunce riguardano sempre più spesso anche quelle non povere – Sergio Daniotti, presidente della fondazione Banco farmaceutico -. Speriamo che i dati del nostro Rapporto siano letti con attenzione dalle istituzioni e che rappresentino per esse uno strumento per comprendere più a fondo i bisogni di chi è in difficoltà e attuare, così, misure e politiche in grado di rispondervi con efficacia”.