Parlamento Ue: Qatargate. Séjourné (Renew), “non lasciamo che l’Europa venga infangata”. Rentke (Verdi), rispondere insieme

(Strasburgo) Stephan Séjourné, eurodeputato francese, intervenendo per il gruppo Renew (Liberaldemocratici) durante il dibattito al Parlamento europeo sul cosiddetto Qatargate, ha avuto parole di condanna per il premier ungherese Orbàn che “strumentalizza già quello che è avvenuto: sono fiero di lavorare in un Paese in cui queste indagini sono possibili”. Séjourné ha quindi elencato una serie di iniziative che il gruppo proporrà perché si dia un “segnale forte” da parte dell’istituzione e ha concluso: “non facciamoci infangare, non lasciamo che l’Europa venga infangata. Il Parlamento europeo non trema”.
Anche per Terry Rentke dei Verdi si deve “agire in modo unito”, e non si può continuare come se nulla fosse successo. Per Marco Zanni (Indipendenti/Lega), la responsabilità degli atti al centro delle indagini è personale, ma serve “un lavoro profondo di indagine per capire se esistono anche responsabilità politiche dietro questi fatti”. “Abbiamo molti punti deboli e sono riusciti a sfruttarli” ha invece dichiarato Ryszard Legutko, per il gruppo Ecr, affermando che debolezza personale e falla sistemica sono entrambe coinvolte nella vicenda e che perciò serve una “analisi critica, dall’esterno” per capire che cosa non abbia funzionato e prevenire che si ripeta.
Per Manon Aubry (Sinistra), il Qatar ha sferrato un attacco diretto comprando voti, ma, ha ammonito, “non si comprano deputati come fossero squadre di calcio”. Aubry ha anche affermato che diversi fatti mostravano con chiarezza l’ingerenza e di come i fatti emersi nei giorni scorsi potrebbero essere solo “la punta dell’iceberg”. “La corruzione non ha un colore politico”, ha poi aggiunto esortando a riprendere proposte da tempo “sotterrate”, come quella di un ente etico indipendente di controllo sull’istituzione.

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