“Vi incoraggio a perseverare in questa via del dialogo, della fraternità e delle iniziative comuni”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamani in udienza nel Palazzo apostolico i membri dell’“Amitié Judéo-Chrétienne de France”, in occasione del 75° anniversario della fondazione. Dopo aver ricordato la figura di uno dei fondatori, Jules Isaac, che “ha svolto un ruolo di primo piano nel riavvicinamento tra ebrei e cristiani, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale”, il Pontefice ha ricordato come “l’Amitié Judéo-Chrétienne de France si è decisamente e attivamente impegnata su questa strada dello studio e del dialogo per aiutare ebrei e cristiani a crescere nella mutua conoscenza, nella comprensione, nel rispetto e nell’amicizia”. “Esso ha ampiamente contribuito ad aiutare gli ebrei e i cristiani a riscoprirsi fratelli, figli di uno stesso Padre, che ‘aspettano il giorno, noto a Dio solo, in cui tutti i popoli invocheranno il Signore con una sola voce e ‘lo serviranno sotto lo stesso giogo'”. Guardando al “cammino percorso insieme”, il Papa lo ha considerato “considerevole”, “dato il peso dei pregiudizi reciproci e della storia, talvolta dolorosa, che occorre assumere”. “Ma il compito non è finito – ha osservato il Pontefice -. Questa bella opera, che consiste nel creare legami, è fragile, sempre da riprendere e consolidare, soprattutto in questi tempi ostili in cui gli atteggiamenti di chiusura e di rifiuto dell’altro si fanno più numerosi, anche con la preoccupante ricomparsa dell’antisemitismo, in particolare in Europa, come delle violenze contro i cristiani”.