Nicaragua: dopo la festa della “Purissima” l’invocazione per il Paese alla Vergine di Guadalupe. Card. Brenes, “nulla può impedirci di manifestare la nostra fede”

(Foto: arcidiocesi di Managua)

La Chiesa cattolica nicaraguense ha invitato i fedeli cattolici di tutto il Paese a partecipare alla giornata di preghiera prevista per oggi, lunedì 12 dicembre, giorno in cui si commemora l’apparizione della Vergine di Guadalupe.
Nel video pubblicato sulla pagina Facebook del Canale cattolico del Nicaragua, si invita a pregare il rosario per il Nicaragua, per la Chiesa e per i sacerdoti oggi alle 5.30 del mattino (ora locale), a casa o nella chiesa cattolica più vicina. “Portiamo anche noi nelle nostre intenzioni mons. Rolando (Álvarez, vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí, privato della libertà dal regime di Ortega dallo scorso agosto, ndr), i sacerdoti e i laici privati della loro libertà”, si legge nel testo che accompagna il video.
Il card. Leopoldo José Brenes, arcivescovo di Managua, in un ulteriore video, pubblicato sulla pagina Facebook dell’arcidiocesi, ha ricordato la celebrazione del triduo in onore dell’apparizione della Vergine di Guadalupe, Imperatrice d’America. “È la patrona di tante parrocchie, che sotto la sua protezione. Quanto è bello sentire dalle sue labbra, ma ancora più bello dal profondo del suo cuore, quella vicinanza”. La festa della patrona del Continente segue di pochi giorni la festività dell’Immacolata, festeggiata con grande devozione in Nicaragua, con il titolo della “Purissima”. Una preghiera che quest’anno, in moltissimi casi, non ha potuto diventare espressione pubblica di fede, attraverso le tradizionali processioni notturne, per il divieto del Governo. “Nulla può impedirci di poter manifestare la nostra fede”, ha detto nell’occasione il porporato, lodando il fatto che non si perda questa tradizione “per i motivi sociali economici e politici”. Ha aggiunto il card. Brenes: “Noi ci sentiamo orfani, senza una dimora a causa della legge, in un Paese che ci ha reso prigionieri. Ma in questo momento ricordiamoci che siamo un popolo che ha una madre, che non siamo orfani”.

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