Gioco d’azzardo: associazioni Calabria, “prima di modificare la legge regionale, applichiamola”

(Foto Archivio)

Non “far morire sul nascere” una legge regionale che, in particolare per quanto riguarda le limitazioni al gioco d’azzardo, ancora non è stata mai applicata visto che si è andati avanti di proroga in proroga per quattro anni. Non fare passi indietro nel contrasto alla ludopatia e all’azzardopatia, ma proseguire nell’azione di prevenzione e monitoraggio prevista dalla legge regionale del 2018. No a nuove proroghe, no a soluzioni di “sanatoria” che consentano alle attività già esistenti alla data di entrata in vigore della legge di non mettersi in regola, ma favorire percorsi di accompagnamento e formazione per i gestori. È il messaggio che oltre venti associazioni, dalla Sala Sintonia della Comunità “Progetto Sud” a Lamezia Terme, hanno lanciato oggi nel giorno in cui, in Consiglio regionale, si torna a discutere della proposta di legge 107 che va a modificare la legge regionale n. 9 del 26 aprile 2018 nei punti riguardanti il contrasto al gioco d’azzardo, in alcuni aspetti cruciali: i limiti orari giornalieri delle sale slot – attualmente fissati a un massimo di otto ore giornaliere con chiusura alle 22 – le distanze dai luoghi di aggregazione, l’adeguamento alle nuove regole delle attività già esistenti alla data di entrata in vigore della legge regionale.
A introdurre l’incontro, portando i saluti di don Giacomo Panizza, Maria Pia Tucci che ha sollecitato a “non abbassare la guardia su questo tema e a non fidarsi di una promessa di modifica finora solo mediatica”. Questo “azzardato regalo di Natale”, come l’ha chiamato don Giacomo Panizza”, venga ritirato e si vada invece avanti nella direzione di applicare la legge regionale”. “In queste settimane, come associazioni, abbiamo portato avanti insieme un grande lavoro di mobilitazione e di rete”, ha sottolineato Gianluca Vumbaca, del Movimento dei Focolari: “Chiediamo che la proposta di modifica all’art.16 della legge regionale – la richiesta – venga ritirata e non si vada ad emendare o ad annacquare. Rivolgiamo un appello aperto al Consiglio regionale e al presidente della Regione: vediamo questa legge in azione, applichiamola, per vedere come funziona”.
“In Calabria sono stati spesi nel 2021 quattro miliardi di euro in gioco d’azzardo. In un momento di crisi economica, il gioco d’azzardo per tanti può apparire come una luce, ma in realtà è preludio a un baratro”, ha detto Maria Antonietta Sacco, vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, che ha evidenziato la contraddizione di una proposta di modifica che “scarica sui sindaci l’onere di dover applicare eventuali restrizioni per quanto riguarda gli orari di chiusura. E sappiamo bene quanto gli amministratori locali siano già preda di attacchi da parte della criminalità organizzata e non solo, come certificato dall’ultimo report di “Avviso Pubblico”, secondo cui ogni 19 ore un amministratore pubblico riceve una minaccia”. Una contraddizione aggravata dal fatto che “se un Comune fissa un certo orario di chiusura, chi vuole giocare potrà tranquillamente andare nel comune limitrofo dove magari non ci sono vincoli di orari. Su questa tema le maglie non vanno allargate, ma dobbiamo stringerle a tutela delle persone più fragili. In futuro la legge, che è stata apprezzata anche al di fuori dei confini regionali come una legge all’avanguardia, potrà anche essere modificata, ma ora applichiamola e monitoriamone gli effetti visto che in altre regioni, introducendo restrizioni di questo tipo, i risultati ci sono stati”.
Per Roberto Gatto, presidente del Coordinamento regionale enti accreditati (Crea) per la Calabria, è fondamentale “rilanciare il marchio no slot per bar e locali e incentivare, attraverso forme di detassazione, quelle attività che scelgono di non mettere macchinette”. Dal referente regionale di “Mettiamoci in gioco” anche l’appello affinché “la Calabria si doti, come le altre Regioni, di un osservatorio sul gioco d’azzardo e di un osservatorio regionale per le dipendenze. Il Consiglio regionale se ne occupi perché si tratta di temi che riguardano i livelli essenziali di assistenza”.
Tante le realtà promotrici della conferenza stampa anche Agesci Calabria, Associazione “don Pasquale Luzzo”, Azione Cattolica, Circoli Acli don Saverio gatti e Circolo Us Acli “don Pasquale Luzzo”, Comunità Progetto Sud, Cooperativa “In Rete”, Coordinamento nazionale Comunità di accoglienza Calabria, Masci Lamezia Terme 2 “Don Pasquale Luzzo”, Movimento cristiano lavoratori, Movimento dei Focolari, Movimento di Spiritualità Vivere In, Punto Pax Christi Lamezia Terme, Forum delle Famiglie della provincia di Catanzaro, Rete “Mettiamoci in gioco”, Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali.

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