Diocesi: Vicenza, ieri l’ordinazione episcopale e l’inizio del ministero pastorale di mons. Brugnotto

(Foto Siciliani - Cristian Gennari/SIR)

Una celebrazione solenne, curata nei minimi dettagli, ma anche partecipatissima e carica di fede e di affetto quella che ha visto stringersi ieri nella cattedrale di Vicenza i fedeli delle diocesi di Vicenza e di Treviso (oltre mille i presenti), circa 350 tra preti e diaconi e 24 tra vescovi e cardinali, in un grande abbraccio attorno a mons. Giuliano Brugnotto per la sua ordinazione episcopale e l’inizio del suo ministero pastorale alla guida della Chiesa berica.
Nella sua omelia il cardinale vicentino Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha innanzitutto ricordato la funzione del ministero episcopale nella Chiesa: “Il vescovo deve manifestare con la sua vita e il suo ministero episcopale la paternità di Dio, la bontà, la sollecitudine, la misericordia, la dolcezza e l’autorevolezza di Cristo, che è venuto per dare la vita e per fare di tutti gli uomini una sola famiglia, riconciliata nell’amore del Padre… Nessuno è escluso dal cuore del vescovo!”. Quindi, ha consegnato al novello pastore tre parole, riprese dalle letture di questa terza domenica di Avvento: gioia, pazienza e concretezza. Parole che indicano altrettanti atteggiamenti, ha detto il cardinale, “che secondo me, potrebbero aiutarti, caro don Giuliano, ad assolvere alle tue responsabilità e a venire incontro alle giuste e ragionevoli aspettative”. Facendo riferimento al carico di lavoro e responsabilità che attende il nuovo vescovo, il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nel suo saluto ha incoraggiato mons. Brugnotto citando Sant’Ambrogio: “Dio non è tanto avaro da chiedere l’impossibile… è certamente beato colui che tutto abbandona per seguirlo, ma è pure beato chi fa di cuore ciò che è in suo potere”.
La liturgia di ordinazione è culminata nel momento simbolico del passaggio del bastone pastorale dalle mani di mons. Beniamino Pizziol a quelle del vescovo Giuliano. E proprio al suo predecessore, mons. Brugnotto ha rivolto parole affettuose, di stima e riconoscenza, nel suo intervento prima della benedizione conclusiva. Qui il vescovo Giuliano ha aperto il suo cuore ai presenti, raccontando le gioie e i dolori che lo hanno accompagnato in questo ultimo periodo, ringraziando per la presenza e l’affetto con cui si è sentito accompagnato da familiari, amici, confratelli vescovi e presbiteri, fedeli e collaboratori. Ha quindi espresso il desiderio di inserirsi nel cammino della Chiesa vicentina, rimanendo alla sequela del Buon pastore che è Gesù e nel segno di quella fraternità che nasce dall’Eucarestia: “È stato versato dell’olio sul mio capo chiedendo a Dio che renda fecondo il mio ministero. E come sarà fecondo? Con la fraternità. L’ospitalità del Signore genera fraternità. Una fraternità che ho vissuto; ora mi aspetta una nuova fraternità”. Non è mancato un ricordo speciale per i missionari, i giovani, gli operatori dei media e per tutte le persone sole e ammalate cui, anche attraverso i media, il nuovo vescovo ha voluto far giungere la sua vicinanza e la benedizione.
L’agenda del vescovo torna ad essere pubblicata settimanalmente sul sito della diocesi e nel settimanale diocesano La Voce dei Berici.

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