Coronavirus Covid-19: Cittadinanzattiva, “giovani provati” ma desiderosi di “essere ascoltati da scuola e istituzioni per riprendersi il futuro”

Sfiduciati e provati dalla pandemia, ma ricchi di proposte e richieste, anche pressanti, alle istituzioni politiche e alla scuola per “riprendersi il futuro”. Quel futuro che oggi vedono così minaccioso che, come dice Francesca, valdostana di 17 anni parafrasando Ennio Flaiano “faccio progetti per il mio passato”; Marco stessa età e residente in Campania ha solo voglia di “riprendere da dove mi sono fermato, recuperare, colmare i vuoti e riprendermi ciò che di diritto di adolescente mi spetta: la mia vita”.
Sono le voci dei 5713 giovani che hanno partecipato, tra aprile e maggio di questo anno, alla indagine online “Ora parliamo noi”, promossa da Cittadinanzattiva, con il sostegno non condizionato di Assosalute – Associazione Nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica – e rivolta direttamente a ragazzi dai 14 ai 19 anni o attraverso le scuole con cui Cittadinanzattiva collabora. Dall’indagine presentata oggi emerge che i ragazzi chiedono in primo luogo di “essere ascoltati, ad esempio attraverso audizioni degli studenti in Parlamento e prevedendo rappresentanti delle istituzioni più competenti e vicine al mondo giovanile”, perché dicono “non siamo delle marionette da manipolare”, Flavia quindicenne della provincia di Lecce, “prima di decidere su scelte che ci riguardano devono ascoltarci perché a volte alcune loro decisioni sono dannose per noi ragazzi” (Federica, 17enne della periferia milanese).
“Le testimonianze dei ragazzi esprimono sofferenze e disagi profondi anche perché per 16 mesi si sono sentiti non considerati, silenziati, invisibili. Ora chiedono” di “essere ascoltati dalle Istituzioni in merito a tutte le decisioni e ai progetti che verranno messi in opera e di poter contribuire a migliorare il proprio presente e futuro”, osserva Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, secondo la quale il primo passo è “trovare modalità consultive per ascoltare i ragazzi, a tutti i livelli”.

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