Peacekeepers: Guterres (Onu), “operatrici in prima linea contro il Covid-19. Serve parità di genere in operazioni di pace e sicurezza”

“In questa giornata rendiamo onore a più di un milione di donne e uomini che hanno servito nelle operazioni di pace delle Nazioni unite e ai 3.900 tra loro che hanno perso la vita in servizio. Esprimiamo inoltre la nostra gratitudine ai 95mila tra civili, poliziotti e personale militare attualmente impiegati in missione in tutto il mondo. Essi sono alle prese con una delle maggiori sfide di sempre: dare attuazione al proprio mandato facendo fronte al tempo stesso alla pandemia del Covid-19”. Lo afferma António Guterres, segretario generale Onu, nel messaggio per l’International Day of UN Peacekeepers (Giornata internazionale dei peacekeepers Onu) che ricorre domani. Teme di quest’anno “Women in Peacekeeping”. “Le donne hanno spesso un maggiore accesso alle comunità che serviamo, consentendoci di migliorare la tutela dei civili, promuovere i diritti umani e in generale accrescere il livello della nostra attività”, spiega il segretario generale. E questo è oggi ancora più importante, “in un momento in cui le operatrici di pace sono in prima linea nella risposta al Covid-19 in contesti giù fragili – usando le radio locali per diffondere messaggi di salute pubblica, rifornendo le comunità di materiale necessario alla prevenzione e sostenendo gli sforzi per pace e sicurezza delle popolazioni coronaslocali”. Nonostante questo, “le donne continuano a rappresentare solamente il 6% del personale impiegato sul terreno”. Di qui un’esortazione: “Nell’anno in cui ricordiamo il ventesimo anniversario della risoluzione del Consiglio di sicurezza 1325 su ‘Donne, pace e sicurezza’, dobbiamo fare di più per raggiungere un’uguale rappresentanza di genere in tutte le aree di pace e sicurezza. Continuiamo insieme a perseguire la pace, sconfiggere la pandemia e costruire un futuro migliore”.

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