Commercio estero: Istat, ad aprile netta riduzione per l’export (-37,6%) verso Paesi extra Ue e l’import (-12,7%). Nell’anno la più ampia contrazione dell’export dal ‘93

Ad aprile 2020 si stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27, una netta riduzione congiunturale per le esportazioni (-37,6%) e, in misura meno ampia, per le importazioni (-12,7%). Lo rende noto oggi l’Istat diffondendo i dati di “Commercio estero extra Ue” relativi ad aprile 2020.
“Ad aprile, il peggioramento delle condizioni della domanda internazionale e le misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 adottate in Italia e nei principali paesi partner, determinano un’eccezionale contrazione dell’export verso i Paesi extra Ue”, spiega l’Istat, aggiungendo che “alla caduta tendenziale dell’export – la più ampia registrata dalla nascita del mercato unico europeo nel 1993 – contribuisce per 20 punti percentuali la netta riduzione delle vendite di beni strumentali”.
Stando ai dati diffusi, la marcata contrazione su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è particolarmente accentuata per beni di consumo durevoli (-77,0%) e beni strumentali (-45,6%). Dal lato dell’import, si rilevano ampie flessioni congiunturali per energia (-36,3%), beni di consumo durevoli (-26,7%) e beni strumentali (-19,9%); in aumento soltanto i beni di consumo non durevoli (+5,7%).
Nel trimestre febbraio-aprile 2020, la dinamica congiunturale dell’export è negativa (-20,1%) e sintesi di flessioni che interessano tutti i raggruppamenti, le più marcate per beni di consumo durevoli (-37,5%) ed energia (-28,9%). Nello stesso periodo, anche per le importazioni, il calo congiunturale (-18,1%) coinvolge tutti i raggruppamenti ed è più ampio per energia (-33,6%) e beni di consumo durevoli (-28,6%).
Ad aprile 2020, l’export è in netto calo anche su base annua (-44,2%). La caduta è generalizzata e più ampia per beni di consumo durevoli (-83,5%) e beni strumentali (-56,4%). Anche l’import segna una netta flessione tendenziale (-32,7%), con forti cali per quasi tutti i raggruppamenti, i più ampi per energia (-59,4%) e beni di consumo durevoli (-56,8%). Solo gli acquisti di beni di consumo non durevoli risultano in aumento (+4,3%).
La stima del saldo commerciale ad aprile 2020 è pari a -148 milioni (era +2.928 milioni ad aprile 2019). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +6.354 milioni per aprile 2019 a +1.179 milioni per aprile 2020).
Ad aprile 2020 l’export verso Paesi Asean (-47,8%), Turchia (-47,6%), Paesi Mercosur (-45,6%), Paesi Opec (-44,9%), Svizzera (-44,0%) e Stati Uniti (-43,4%), è in forte calo su base annua.
Gli acquisti da Turchia (-65,4%), Paesi Opec (-54,7%), Russia (-45,4%) e India (-44,2%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai Paesi extra Ue27.
Ad aprile 2020, per l’area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che l’export diminuisca del 37,5% su base mensile e del 44,3% su base annua. Anche l’import registra ampie flessioni sia sul mese (-12,6%) sia sull’anno (-32,2%). Il saldo commerciale è negativo e pari a -741 milioni (+1.879 milioni ad aprile 2019).

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