Imprese: Istat, i settori più innovativi sono farmaceutica, chimica ed ed elettronica

All’interno delle imprese la propensione all’innovazione “varia sensibilmente tra i diversi settori industriali – i più innovativi sono farmaceutica, chimica ed elettronica con oltre l’85% delle imprese che svolgono attività innovative – ma è rilevante anche nei settori della produzione di macchinari, articoli in gomma e materie plastiche, altri mezzi di trasporto (dove innovano 3 imprese su 4) e in settori più tradizionali (ad esempio il tessile con il 71% di imprese). Sopra la media dell’industria si collocano anche la produzione di coke e derivati del petrolio, il settore delle apparecchiature elettriche e quello dei prodotti in metallo”. Lo afferma l’Istat in un report su innovazione e impresa diffuso oggi.
“La propensione ad innovare più bassa si rileva nei settori estrattivo (poco più di un terzo di imprese innovatrici,) fornitura di acqua, gestione dei rifiuti e risanamento e fornitura di energia elettrica e gas (poco più della metà di innovatori)”, prosegue la ricerca. Nei servizi la propensione all’innovazione maggiore è nelle telecomunicazioni, nell’informatica, nel settore assicurativo, nelle attività degli studi di architettura e d’ingegneria e, ovviamente, nella ricerca e sviluppo: in tutti questi settori oltre l’80% delle imprese ha svolto attività innovative nel triennio 2016-2018.

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