Diocesi: mons. Parisi (Lamezia Terme), “Gesù coglie l’abbandono, il rinnegamento, il tradimento come opportunità per amare oltre”

(Foto: diocesi di Lamezia Terme)

“È facile trovare negli ospedali persone che sono demoralizzate perché, come il calvario di Gesù non comincia soltanto quando prende la croce sulle spalle ma quando iniziano l’abbandono, i tradimenti ed i rinnegamenti, alcuni calvari, di alcuni crocifissi che si trovano negli ospedali, cominciano già alle file degli uffici, ai timbri, che rimandano indietro un anziano perché la burocrazia è più forte del cuore umano”. Lo ha detto il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, nella messa celebrata oggi nel reparto di Oncologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. “Anche alle file, agli uffici se riuscissimo a presentarci come alleati degli altri anziché difensori di un timbro allevieremmo, come il Cireneo, la fatica del portare la croce”, il suggerimento del presule.
Commentando la Passione di Gesù, il vescovo ha osservato: “Gesù coglie l’abbandono, coglie il rinnegamento di Pietro, coglie il tradimento di Giuda come delle opportunità per amare oltre, per amare al di là. L’amore con il quale ama Gesù non è la risposta all’amore dell’altro. L’amore con il quale ama Gesù – e per questo spiazza ed è l’amore grande, per questo è l’amore incondizionato – è un amore senza limite, perché ama sapendo che l’altro l’ha già abbandonato, già rinnegato, già tradito. Il tradimento, l’abbandono, l’isolamento da parte dei discepoli nei confronti di Gesù e il rinnegamento di Pietro sono degli elementi della storia dell’umanità negativi che non impediscono, però, al Signore di realizzare il suo piano di salvezza. E qui, già che siamo in ospedale, ci sta bene quella frase di Gesù che dice ‘non hanno bisogno del medico i sani, ma gli ammalati. Non sono venuto a salvare, a sanare, a chiamare i giusti, ma i peccatori’. Sì, perché questa è la logica di Dio: là dove vede il dramma, non si blocca, non si fa isolare dal rifiuto dell’altro”.
“Gesù – ha concluso mons. Parisi – perdona, ridà fiducia perché nella doppia azione di perdonare e di dare fiducia si esprime quell’amore che sa andare al di là di tutte le delusioni umane. E questa è anche una parola significativa per chi si trova ad operare nella storia, per esempio in contesti così particolari, quali sono le aree degradate, qual è l’umanità che viene, per esempio, martirizzata, schiavizzata, non rispettata, depredata. E, questa è una parola importante anche per coloro che si trovano qui a curare gli altri, a curare le persone perché, voi lo sapete bene e meglio di me, non si cura la malattia, si cura la persona che è malata. E curando la persona che è malata io vado oltre tutto ciò che l’altro potrebbe rivoltare contro di me, potrebbe dire contro di me”.

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