Sinodo: si è conclusa la tappa continentale

Si è conclusa ieri ufficialmente la Tappa continentale: la seconda tappa del processo sinodale e con essa anche la consultazione su larga scala del Popolo di Dio. “Dopo la Tappa locale (diocesana e nazionale), l’inserimento di un tempo di ascolto, dialogo e discernimento tra le Chiese di una stessa area geografica ha rappresentato un’ulteriore novità di questo processo sinodale”, si ricorda in un comunicato della Segreteria generale del Sinodo: “Questa nuova tappa non si è limitata alla celebrazione di sette assemblee continentali, ma è stata un vero e proprio processo di ascolto e discernimento a livello continentale, sulla stessa e unica domanda del processo sinodale nel suo complesso”. Seguendo il principio della sussidiarietà, l’organizzazione di questa parte del processo e le rispettive assemblee sinodali continentali sono state affidate ai Comitati organizzatori locali (o Task forces) facenti capo, per lo più, alle Riunioni internazionali delle Conferenze episcopali o delle Chiese cattoliche orientali. Una speciale task force della Segreteria generale del Sinodo ha tuttavia accompagnato il loro lavoro. I responsabili della Segreteria generale del Sinodo e il relatore generale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi hanno assicurato la presenza di almeno uno di loro in ogni assemblea continentale a testimonianza della vicinanza e del desiderio della Santa Sede di ascoltare le Chiese particolari. “Le sette assemblee che, da inizio febbraio e fino a fine marzo hanno scandito questo tempo del cammino sinodale, sono state tutte assemblee ecclesiali, ossia rappresentative del popolo di Dio”, si sottolinea ancora nella novata, con l’intento di rispondere alle tre questioni contenute nel Documento per la tappa continentale pubblicato il 27 ottobre scorso. Il frutto delle loro discussioni è contenuto nel Documento finale che ogni Assemblea ha prodotto quale contributo per i lavori della prima sessione dell’assemblea del sinodo dei vescovi di ottobre (4-29 ottobre 2023). Questi 7 documenti continentali saranno alla base del Instrumentum Laboris, il documento di lavoro per la prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Ora spetta alla Commissione preparatoria, istituita dalla Segreteria generale del Sinodo, organizzare il gruppo di lavoro chiamato a produrlo. “La conclusione della consultazione non significa la conclusione del processo sinodale per il Popolo di Dio né tantomeno l’interruzione del dialogo tra Chiesa Universale e Chiesa particolare”, si precisa infine nel comunicato: “Significa piuttosto lasciare alle comunità locali la sfida di mettere in pratica quelle ‘riforme sinodali’ nella quotidianità del loro agire ecclesiale e nella consapevolezza che molto di quanto è stato finora discusso e individuato a livello locale non necessita del discernimento della Chiesa universale o l’intervento del magistero di Pietro”.

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