Quaresima: card. Cantalamessa, “fare sempre più affidamento ai laici, uomini e donne, per l’evangelizzazione”

“Per tanti, anche battezzati, Gesù è un personaggio del passato, non è una persona”. Lo ha detto il card. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella seconda predica di Quaresima, tenuta in Aula Paolo VI alla presenza del Papa. A proposito dell’”incontro personale” con Gesù, sollecitato da Francesco nell’Evangelii gaudium, il cardinale ha spiegato: “È come incontrare una persona dal vivo dopo averla conosciuta per anni in fotografia. C’è la stessa differenza di quando si passa dal conoscere una persona all’innamorarsi di essa. Uno può conoscere tutto di un uomo o di una donna, ma poi un giorno scocca la scintilla e si innamora di un uomo o di una donna, e cambia tutto”.  “Nella maggioranza dei casi la scoperta di Gesù che ha cambiato la vita di una persona – ha osservato Cantalamessa – è stata occasionata dall’ incontro con qualcuno che ha già fatto questa esperienza, dalla partecipazione ad un raduno, dall’ascolto e dalla testimonianza della Parola di Dio, dall’averlo sperimentato in un momento di grande sofferenza o dall’aver ricevuto il battesimo nello Spirito”.
Di qui la necessità di “fare sempre più affidamento ai laici, uomini e donne, per l’evangelizzazione”. È stato questo l’appello del predicatore della Casa pontificia: “Sono più inseriti nelle maglie della vita in cui si realizzano di solito queste circostanze. A noi del clero riesce più facili essere pastori che pescatori di uomini: è più facile per noi pascere con i sacramenti le persone che vengono in chiesa che andare in alto mare a pescare i lontani. I laici possono esserci di aiuto in questo”. “I movimenti ecclesiali sorti dopo il Concilio sono stati per tantissimi il luogo in cui si è fatta tale scoperta”, l’omaggio di Cantalamessa, che ha citato l’ultima omelia di Benedetto XVI, pronunciata nella Messa crismale del 2012: “Chi guarda la storia dell’epoca post-conciliare può riconoscere un vero rinnovamento, che spesso ha assunto forme inattese in movimenti pieni di vita”. “Accanto ai frutti buoni, alcuni di questi movimenti hanno prodotto anche alcuni frutti marci”, ha concluso il cardinale, esortando a riscoprire un vecchio proverbio: “Non buttare via il bambino con l’acqua sporca”.

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