Athletica Vaticana: ieri sera incontro dei maratoneti con i poveri in Vaticano per uno sport che sia luce e riscatto

Foto ufficio stampa Athletica Vaticana

Un’alleanza tra i maratoneti e le persone povere sancita dall’avere in comune la strada. Ieri sera in  Vaticano – attraverso Athletica Vaticana – una rappresentanza di atleti, di organizzatori della Maratona di Roma che si corre domenica 19 marzo e di dirigenti sportivi ha abbracciato la realtà inclusiva e solidale sostenuta da Papa Francesco: le famiglie povere assistite dal Dispensario pediatrico Santa Marta, la comunità di Palazzo Migliori affidata dall’Elemosineria apostolica alla Sant’Egidio e la singolare redazione del mensile L’Osservatore Romano di Strada che vede protagonisti proprio gli “scartati”.
Prima nella sede del Dispensario Santa Marta – i “vicini di casa” del Papa – dove alle famiglie povere con bambini piccoli vengono offerte visite mediche gratuite e poi a Palazzo Migliori (che si affaccia su Piazza San Pietro) per una cena insieme parlando di sport: l’alleanza tra maratoneti e poveri ha preso il via nel nome della Coppa degli ultimi, l’iniziativa promossa dall’Associazione polisportiva della Santa Sede con L’Osservatore di Strada per premiare, simbolicamente, l’ultima persona in gara che domenica 19 passerà a Piazza San Pietro.

Appassionate e appassionanti le testimonianze condivise, a partire dal tema “sport come luce, vita e riscatto”. Da suor Anna Luisa Rizzello a Carlo Santoro, responsabili del Dispensario e di Palazzo Migliori; dalla cantante e atleta Annalisa Minetti al leggendario Giorgio Calcaterra; dallo scrittore Roberto Di Sante alla giovanissima Sara Vargetto, testimone sorridente di inclusione. Con la partecipazione del blogger Marco Raffaelli, dei presidenti di Podistica Solidarietà, Giuseppe Coccia, e di Amatori Villa Pamphili, Sandro Curzi, e della vivace comunità sportiva filippina. A coordinare gli interventi Cesare Monetti, dell’ufficio stampa della Maratona di Roma, presente con Roberto Castrucci, Lorenzo Benfenati, Federica Romano, Laura Verduchi e una rappresentanza dell’organizzazione della Maratona romana, in particolare dei volontari. Fabrizio, ospite della Comunità di Sant’Egidio, ha letto la “lettera aperta” dei poveri ai maratoneti, pubblicata in prima pagina dall’Osservatore di Strada, e una famiglia peruviana con due bambini, assistita dal Dispensario Santa Marta, ha voluto riaffermare il diritto allo sport anche delle persone che vivono un’esperienza di fragilità.

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