Consiglio d’Europa: chieste ad Ankara misure per proteggere la libertà di riunione

Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sollecita le autorità turche ad adottare una serie di misure “per garantire la libertà di riunione in conformità con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo”. Il Comitato dei ministri ha infatti adottato una risoluzione sul gruppo di casi Oya Ataman nella sua ultima riunione trimestrale al fine di monitorare l’esecuzione delle sentenze della Corte europea. Ha ricordato di aver esaminato, per più di 15 anni, casi di ingerenza sproporzionata nel diritto alla libertà di riunione pacifica in Turchia, in relazione a più di 75 sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ha esortato le autorità a modificare la legge n. 2911 su riunioni e manifestazioni, in conformità con i principi stabiliti dalla giurisprudenza della Corte europea e della Corte costituzionale turca ed ha espresso la volontà del Consiglio d’Europa di fornire assistenza a questo fine. Inoltre, il Comitato dei ministri ha esortato le autorità turche “a garantire che l’applicazione della direttiva del 2016 sull’uso di lacrimogeni e altre armi per il controllo della folla sia pienamente conforme agli standard internazionali”. Ha inoltre invitato le autorità a fornire informazioni “dettagliate sugli interventi delle forze dell’ordine in occasione di proteste e riunioni negli ultimi cinque anni, nonché sul numero di procedimenti giudiziari e condanne relative a violazioni della legge”.

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