Messico: vescovi, “Patto educativo unico modo” per trasformare il Paese affetto da “corruzione, disuguaglianza e violenza”

“Vicini a Papa Francesco, invitiamo l’intera società a rispondere a un nuovo Patto educativo globale”, che in Messico rappresenta l’unica risposta integrale per affrontare le piaghe della corruzione e della violenza che attanagliano il Paese. Lo sostiene la Conferenza episcopale messicana (Cem), nel messaggio diffuso ieri, in occasione della Giornata internazionale dell’Educazione. I vescovi scrivono di avere l’obiettivo di “incoraggiare, favorire e promuovere il compito educativo di ogni persona che fa parte della nostra società, a favore di uno sviluppo integrale, umano, solidale e sostenibile”.
Il messaggio esprime la convinzione che “al centro di tutti i nostri seri e gravi problemi c’è l’essere umano, con le sue sfide e, naturalmente, con il compito di trasformare la cultura attuale, per generare una nuova civiltà. L’educazione è un’attività, uno spazio di dialogo e di incontro che ci permette di migliorare costantemente ogni essere umano, nella sua capacità di comprensione, nei suoi atteggiamenti e nella pienezza del suo essere”.
Di conseguenza, “i principali problemi di corruzione, disuguaglianza di opportunità, distruzione dell’ambiente naturale, violenza, tra le altre cose, chiedono di dare priorità all’educazione come unico modo per cambiare i nostri stili di vita, per ottenerne altri molto più solidali, sostenibili, umani e integrali”.
Conclude il messaggio, che è firmato dal presidente della Cem, mons. Rogelio Cabrera López, arcivescovo di Monterrey, dal segretario generale, mons. Ramón Castro Castro, vescovo di Cuernavaca, e dal responsabile dell’episcopato per la dimensione educativa, mons. Alfonso Cortés Contreras, arcivescovo di León: “L’educazione richiede la partecipazione di tutti. L’educazione non può essere improvvisata. I nostri bambini, adolescenti e giovani hanno bisogno di scoprire la loro grandezza. Sport, arte, cultura, l’arte, la cultura e lo scoutismo sono percorsi che dobbiamo offrire loro come spazi di vera interiorizzazione”.

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