Azione Cattolica: don Martinelli nuovo assistente centrale del Settore giovani. “Prometto passione, dedizione e preghiera”

“Alla famiglia dell’Azione Cattolica italiana, alla Presidenza e al Consiglio nazionale mi sento di promettere passione, dedizione e preghiera”. Lo afferma don Michele Martinelli, sacerdote della diocesi di Cremona, nominato assistente centrale del Settore giovani dell’Azione Cattolica italiana. “‘Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini” (Mt 4,19) sono le parole che accompagnano da sempre la mia esperienza vocazionale”, racconta il sacerdote. “Anche in questi giorni – prosegue –, mentre accolgo l’invito dell’Azione Cattolica e del suo Collegio assistenti ad intraprendere una nuova avventura presso il Centro nazionale, le sento vere e rassicuranti”. “Penso già ai compagni di strada – rivela don Martinelli –, in particolar modo ai giovani, con i quali il Signore Gesù mi chiederà di scrivere l’inedito ogni giorno, ma utilizzando umilmente l’alfabeto di sempre. Non nascondo un pizzico di dispiacere per le barche che evidentemente devono essere lasciate a casa, tuttavia desidero fidarmi, come sempre, delle parole del Maestro, il quale manda avanti la storia – non solo quella personale – a forza di promesse. Evidentemente questo suo stile non è possibile accettarlo a cuor leggero perché viviamo, nel mondo e anche nella Chiesa, in mezzo a tante persone che non mantengono le promesse e anche noi, in tutta sincerità, sappiamo che qualche volta non abbiamo onorato le promesse fatte”. Per il nuovo assistente, “in una società sempre più anziana, credo assolutamente ai miracoli che i giovani possono compiere se si mantengono realmente in ascolto dalla Parola del Signore. A loro, a tutti, ma soprattutto al Signore chiedo la gentilezza di aiutarmi ad inserirmi in questa nuova comunità prendendo a prestito le parole di Madeleine Delbrêl: ‘Nella mia comunità, Signore, aiutami ad amare, ad essere come il filo di un vestito. Esso tiene insieme i vari pezzi e nessuno lo vede se non il sarto che ce l’ha messo. Tu Signore mio sarto, sarto della comunità, rendimi capace di essere nel mondo servendo con umiltà, perché se il filo si vede tutto è riuscito male. Rendimi amore in questa tua Chiesa, perché è l’amore che tiene insieme i vari pezzi’”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori