Papa Francesco: “bene comune non può essere difeso con la forza militare. Quando senso di autorità va oltre il diritto della società, delle persone diventa autoritarismo”

“Il bene comune è impastato con l’amore”, e “non può essere difeso con la forza militare”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso Internazionale “Educare alla democrazia in un mondo frammentato”, promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis, in corso presso l’Università Lumsa di Roma fino a domani, ha affermato: “Una comunità o una nazione che voglia affermarsi con la forza lo fa a danno di altre comunità o altre nazioni, e diventa fomentatrice di ingiustizie, disuguaglianze e violenze”. “La via della distruzione è facile da imboccare, ma produce tante macerie”, il riferimento alla guerra in atto in Ucraina: “solo l’amore può salvare la famiglia umana. Su questo stiamo vedendo un esempio purtroppo vicino a noi”. “Quando il senso di autorità va oltre i diritti della società, delle persone, diventa autoritarismo e diventa dittatura”, il monito a braccio del Papa, insieme all’invito ad “educare i giovani a vivere l’autorità come servizio. C’è bisogno di formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità. Tutti noi siamo chiamati a un servizio di autorità, nella famiglia, nel lavoro, nella vita sociale”. “Nel contesto provocato dalla guerra in Ucraina risalta ancora di più il valore del Patto Educativo, in ordine a promuovere la fraternità universale nell’unica famiglia umana, basata sull’amore”, ha concluso Francesco, secondo il quale “la preghiera per la pace va infatti accompagnata da un paziente impegno educativo, affinché i ragazzi e i giovani maturino la decisa consapevolezza che i conflitti non si risolvono con la violenza, non con  la sopraffazione, ma con il sano confronto e il dialogo. Bisogna Insegnare ai giovani come risolvere un conflitto”.

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