Ucraina: Save the children, “bambini terrorizzati. Almeno 7,5 milioni di minori in pericolo”

Sono almeno 7,5 milioni i minori in Ucraina in grave pericolo di danni fisici, forte disagio psicologico e sfollamento, a seguito dell’escalation delle ostilità verificatasi alle prime ore del mattino: lo rende noto Save the children, ricordando che a Kiev e in altre grandi città come Kharkiv, bambini e famiglie sono state costrette a rinchiudersi negli scantinati e nei rifugi antiaerei. I genitori riferiscono che hanno cercato di calmare i loro figli terrorizzati. Migliaia di altre persone stanno fuggendo dalla capitale, per lo più in auto. Le temperature a Kiev stanno scendendo sotto lo zero e i bambini sfollati rischiano di dover affrontare lunghe notti e giorni esposti a condizioni brutali. Nell’Ucraina orientale – ricorda Save the children – più di 400.000 minori vivono nelle aree ad alto rischio degli impatti diretti della presenza di soldati e artiglieria, che includono la possibilità di essere feriti o uccisi da pistole, mine e armi esplosive, o di essere sfollati dalle loro case. A partire da lunedì, almeno 100.000 di essi e le loro famiglie hanno già lasciato le loro case e attualmente si trovano presso amici, parenti e estranei, spesso in condizioni anguste. Save the children chiede “urgentemente a tutte le parti in conflitto di accettare l’immediata cessazione delle ostilità, per ridurre il rischio per la vita e il benessere dei bambini”. “I bambini sono terrorizzati – racconta Irina Saghoyan, direttrice di Save the children per l’Europa orientale -. Stanno sentendo esplosioni, viene loro chiesto di fuggire con solo i vestiti addosso. Il rischio per la loro salute mentale e il potenziale trauma a lungo termine non possono essere sottovalutati”. Save the children opera in Ucraina dal 2014, fornendo aiuti umanitari essenziali ai bambini e alle loro famiglie. Ciò include sostenere il loro accesso all’istruzione, fornire supporto psicosociale, distribuire kit invernali e kit igienici e fornire sovvenzioni in denaro alle famiglie in modo che possano soddisfare i bisogni di base come cibo, affitto e medicinali, o in modo che possano investire nell’avvio di nuove attività.

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