Scuola: Agia, oltre 10mila ragazzi hanno partecipato a consultazione pubblica. “Più dialogo con i docenti” e “un nuovo modo di fare lezione” tra le proposte

Più dialogo con i docenti, attraverso momenti di scambio di opinioni. Un nuovo modo di fare lezione – superando il concetto di aula tradizionale, ricorrendo anche all’utilizzo di spazi extra-scolastici come musei, biblioteche e impianti sportivi – e prevedendo luoghi di ascolto. E ancora, riconoscere nella valutazione l’impegno dimostrato dallo studente, tenere conto delle diverse capacità e accompagnare il voto con il giudizio. Permettere agli studenti di aggiungere alle materie comuni insegnamenti a scelta e introdurre un nuovo metodo che vada oltre la didattica frontale. È una scuola diversa quella che vorrebbero gli oltre 10mila studenti che hanno preso parte alla consultazione pubblica “La scuola che vorrei”, promossa dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e ospitata dal portale Skuola.net. A partecipare sono stati 10.097 giovani tra i 14 e i 18 anni, per la maggior parte iscritti a un liceo (72%) e in prevalenza di sesso femminile (61%). Cinque i temi, contenuti in un questionario redatto dalla Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia, sui quali i partecipanti sono stati chiamati a esprimersi: spazi, didattica, tecnologie, valutazione e territorio.
“I ragazzi chiedono spazi laboratorio per l’apprendimento sul campo (36%) e ambienti organizzati in funzione delle attività da svolgere (21%). Per il 42% sarebbe importante avere o valorizzare spazi extra-scolastici come ad esempio musei, biblioteche e impianti sportivi. Il 73,7% considera molto importante un maggiore dialogo tra docenti e studenti, con momenti dedicati all’ascolto e allo scambio di opinioni. Una simile percentuale (73,3%) di partecipanti alla consultazione assegna notevole importanza al benessere scolastico in generale”, è quanto emerge dalla consultazione.
“L’85,3% riconosce poi l’importanza di affiancare a un gruppo di insegnamenti comuni alcune materie a scelta, mentre l’82,5% sottolinea all’esigenza di semplificare i programmi e di aggiungere discipline innovative.” Tra le più gettonate: lingue con docenti madrelingua (56,9%) e l’educazione in ambiente digitale (50,6%). Per il 36% nelle valutazioni va valorizzato il riconoscimento dell’impegno, per il 29% si deve tenere conto anche delle diverse capacità dei ragazzi e per il 21% esse vanno articolate attraverso differenti strumenti, come ad esempio il giudizio più il voto. Promozioni e bocciature andrebbero riviste poiché fanno riferimento a un modello di scuola oramai superato (26,4% abbastanza d’accordo più 31,8% pienamente d’accordo). Per evitare le bocciature complessivamente il 78,3% si dice d’accordo che sarebbe necessario più dialogo tra alunni e professori e tra studenti, docenti e genitori.
Secondo il 94% la collaborazione tra istituti scolastici e territorio assume una significativa importanza e andrebbe realizzata, per il 62%, rendendo fruibili spazi sportivi e culturali alle comunità locali al di fuori dell’orario scolastico. E per il 55% attivando collegamenti tra scuole e associazioni/imprese esterne e progetti di alternanza scuola-lavoro, per valorizzare gli studenti nel loro territorio.

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