Ucraina: Sami (Unhcr), “pronti ad accogliere sfollati e rifugiati, chiediamo tenere confini aperti”

“Al momento non vediamo particolari movimenti fuori dall’Ucraina ma stiamo monitorando la situazione. E’ ancora presto ma è tutto piuttosto imprevedibile, dovremo vedere come evolverà nelle prossime ore”. Così Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite peri rifugiati, racconta al Sir le concitate ore dopo l’attacco russo all’Ucraina. L’Unhcr è presente nel Paese dal 1994 e sta potenziando le operazioni anche nei Paesi limitrofi (tra cui Moldavia, Polonia, Romania) per essere pronta ad accogliere un eventuale afflusso di rifugiati. “E’ una situazione di sfollamento, cioè di persone in fuga all’interno del Paese e potenzialmente una crisi di rifugiati – dice -. Non possiamo fare stime su quanta gente fuggirà. Le persone cercheranno di trovare sicurezza dove potranno. Molto dipenderà da come evolverà la situazione sul terreno. Noi continuiamo a sperare che sia contenuta”. “Questa situazione – prosegue Sami – mette ancora ulteriormente a rischio migliaia di vite. Ovviamente siamo presenti anche nei Paesi confinanti. Rispetto ad un potenziale afflusso di rifugiati dall’Ucraina verso gli Stati confinanti, stiamo già lavorando con i nostri uffici e con i vari team, mettendo a disposizione tutta la nostra capacità operativa ma anche chiedendo che i confini vengano lasciati aperti e si dia il via all’accoglienza”. L’Ucraina ha già fronteggiato in questi anni situazioni di conflitto, con centinaia di migliaia di sfollati. Oggi ospita circa 5.000 rifugiati e 35.000 apolidi. I vari team e operatori sono ancora nei rispettivi uffici dislocati in tutto il Paese e nelle zone di contatto: “Sono pronti e operativi; come in tutte le circostanze di emergenza che provocano sfollati e rifugiati l’Unhcr è la prima agenzia ad intervenire”.

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