Incontro vescovi e sindaci del Mediterraneo: mons. Raspanti, “identità, appartenenza, diritti non suonano allo stesso modo in tutte le città”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

(da Firenze) “Termini come identità, appartenenza, democrazia, diritti, non suonano allo stesso modo in tutte le città”. Ad affermarlo è stato mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vicepresidente della Cei, riferendosi al dibattito in corso tra i vescovi sui diritti delle comunità religiose nella città, tema della seconda giornata dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, in corso a Firenze fino al 27 febbraio. “Dai racconti delle esperienze vissute – ha reso noto il vescovo durante il primo briefing con i giornalisti sui lavori – sono emerse grandissime diversità: parlare di diritti è una cosa molto diversa a Marsiglia, a Rabat, ad Istanbul, a Gerusalemme, a Baghdad. L’impegno è capire se esiste un minimo comune denominatore, oppure interrogarsi su come queste diversità possono diventare ricchezza, arricchimento reciproco, giusto equilibrio, scambio autentico di esperienze e iniziative che possano arricchire tutti”. Fin dall’inizio del confronto tra i vescovi delle due sponde del Mediterraneo, ha affermato il vicepresidente della Cei, “sono però già emerse alcune risposte: le comunità cristiane, soprattutto cattoliche, sono molto apprezzate se hanno le porte aperte per tutti e riescono a mettere insieme diversi e lontani: con le mense, le scuole, i servizi spesso gratuiti come la distribuzione di medicinali o i soccorsi migratori”.

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