Migranti: Emergency, salpata ieri da Genova la nave Life support per salvare vite nel Mediterraneo

È salpata ieri dal Porto di Genova per la sua prima missione la nave Life support di Emergency, diretta nelle acque del Mediterraneo Centrale. “Che una persona perda la vita sotto le bombe in Ucraina, nelle strade di Kabul o tra le onde del Mediterraneo, per noi non fa differenza: è sempre una persona che muore ingiustamente – afferma Rossella Miccio, presidente di Emergency–. Per anni lo staff di Emergency ha prestato servizio sulle navi umanitarie di altre Ong, contribuendo a salvare migliaia di esseri umani. Oggi, dopo mesi di lavoro, andiamo in mare con una nostra nave, la Life Support, per ribadire il nostro impegno per il diritto alla vita per tutti”. In supporto del nuovo progetto anche due artisti, il cantautore Daniele Silvestri e lo street artist Tvboy. L’esponente del movimento della Street art ha voluto esprimere il proprio supporto ai naufraghi che lì saranno accolti e all’equipaggio della nave realizzando l’opera Emerge – un murales di 3×2 mt che rappresenta due braccia che si afferrano tra le onde. Sulle murate della nave, è scritta la frase di Gino Strada, chirurgo e fondatore di Emergency: “I diritti sono di tutti, altrimenti chiamateli privilegi”, che riassume la filosofia che ispira i progetti dell’organizzazione. La nave, lunga 51,3 mt e larga 12 mt, può arrivare ad accogliere fino a 175 naufraghi, oltre al personale di bordo. Il team della Life support è composto da un totale di 28 persone, di cui 9 marittimi e 19 dello staff Emergency. In particolare il team sanitario è formato da due infermieri, un medico e due mediatori culturali, con esperienza nei progetti in Paesi come Italia, Libia, Yemen, Afghanistan. Una volta soccorsi, i superstiti verranno sottoposti a un triage sanitario durante il quale riceveranno un codice a seconda del quale verranno accompagnati in ambulatorio, sul main deck, in osservazione, sulle panche limitrofe o nella zona di accoglienza all’aperto. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) dal 2014 ad oggi sono oltre 20.000 le persone morte o scomparse nella rotta del Mediterraneo centrale, ovvero una media di sei persone al giorno. Solo nel 2022 sono oltre 1.300 le persone che hanno perso la vita o che risultano disperse nella rotta migratoria più pericolosa al mondo.

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