Giorno memoria: Garofalo (Centro studi La Pira), “non mera ricorrenza ma monito per chi continua in atti di bassa umanità”

“La Giornata della memoria non può essere una mera ricorrenza. Ma piuttosto, un monito per chi continua in atti di bassa umanità”. Lo afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio. “Purtroppo, passano gli anni ma il presente continua a dirci il contrario. Rigurgiti di antisemitismo, fenomeni di razzismo, il Mediterraneo trasformato in un cimitero di vittime innocenti fanno pensare che la storia drammatica dell’Olocausto non ci ha insegnato niente”.
Garofalo ricorda che “nel cuore dell’Europa si continuano ad alzare muri e fili spinati”. “Uomini, donne e bambini, lasciati morire di fame e di freddo. Liquidare con troppa superficialità questi fenomeni significa cozzare contro la storia, segnata da una ferocia inaudita e dalla barbarie nazista”. “Il presente – scrive Garofalo – è una ragazza che viene insultata e beffeggiata. È un bambino bullizzato di dieci anni che si toglie la vita. Forse perché gay, forse perché obeso, forse solo perché introverso. È una barca improvvisata di rifugiati che scappano dalla guerra e muoiono in mare, o subiscono il nostro odio, se sopravvivono. È il pregiudizio costante. Sono gli occhi puntati su chi è diverso da noi”. “Piccoli e grandi segnali di intolleranza – ha concluso – che dovrebbero metterci in allerta, convincerci che sia arrivato il momento di recuperare la nostra memoria perduta, riavvolgere i nastri della storia e tornarla a raccontare ai nostri figli”.

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