Consiglio d’Europa: riflettori puntati sulla Russia per caso Navalny e Crimea. Kox, “un pallone per match tra delegazioni in disaccordo”

(Foto SIR/Consiglio d'Europa)

Oggi si discuterà a Strasburgo, nella sessione d’inverno dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il rapporto che ha la firma del francese Jacques Maire, in cui si evidenzia come quello nei confronti di Navalny sia stato un vero e proprio tentato omicidio e si chiede alla Russia di investigare su questo avvelenamento. La Russia ha i riflettori puntati ed è sotto pressione nell’Assemblea parlamentare: non è stato eletto il vice-presidente dell’Apce, candidato dalla delegazione russa Piotr Tolstoi. Oggi si voterà su quali poteri concedere o meno alla delegazione russa, contestata nella sua legittimità perché eletta anche con voti “di persone che vivono nella Crimea illegalmente occupata”. Riconoscere i loro poteri non significherebbe riconoscere l’annessione della Crimea, ha sottolineato nel suo parere il comitato dell’Apce per il regolamento.
Intervenendo in plenaria per il Comitato dei ministri, il ministro Benedetto Della Vedova nel suo intervento ha espresso l’auspicio che “il Consiglio d’Europa, anche se non include le questioni di sicurezza tra i suoi compiti istituzionali, continui a fornire un forum per il dialogo e lo scambio”, ha affermato. Tra gli ospiti accolti dal neo eletto presidente, l’olandese Tiny Kox, anche il presidente della Fifa Giovanni Infantino, per un dibattito in plenaria sulla governance del calcio. Infantino gli ha regalato un pallone da calcio, che Kox ha promesso “metterà a disposizione per tutte le delegazioni nazionali che vogliono fare delle partite, soprattutto per le delegazioni che sono in disaccordo tra loro”.
Nella giornata di domani, 27 gennaio, un evento speciale segnerà la giornata internazionale per la commemorazione delle vittime dell’Olocausto: in emiciclo arriveranno messaggi di Eva Clarke e Liliana Segre, sopravvissute alla Shoah, del presidente francese Emmanuel Macron, insieme al ministro per la gioventù Jean-Michel Blanquer, e deil ministro dell’istruzione italiano Patrizio Bianchi.

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