Papa a Cipro: messa allo stadio di Nicosia, “non proselitismo ma testimonianza, non moralismo ma misericordia”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Annunciare il Vangelo con gioia”. È un altro “segno distintivo del cristiano”, che “libera dal rischio di una fede intimista, seriosa e lamentosa, e immette nel dinamismo della testimonianza”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa allo GSP Stadium di Nicosia, in cui ha reso omaggio alla piccola comunità cattolica: “È bello vedervi e vedere che vivete con gioia l’annuncio liberante del Vangelo. Vi ringrazio per questo.” “Non si tratta di proselitismo, ma di testimonianza; non di moralismo che giudica, ma di misericordia che abbraccia; non di culto esteriore, ma di amore vissuto”, ha precisato Francesco, incoraggiando i fedeli cattolici ad “andare avanti su questa strada”: “Come i due ciechi del Vangelo, rinnoviamo l’incontro con Gesù e usciamo da noi stessi senza paura per testimoniarlo a quanti incontriamo! Usciamo a portare la luce che abbiamo ricevuto, usciamo a illuminare la notte che spesso ci circonda!”. “C’è bisogno di cristiani illuminati ma soprattutto luminosi, che tocchino con tenerezza le cecità dei fratelli”, la tesi di Francesco: “che con gesti e parole di consolazione accendano luci di speranza nel buio. Cristiani che seminino germogli di Vangelo nei campi aridi della quotidianità, che portino carezze nelle solitudini della sofferenza e della povertà”. “Il Signore Gesù passa anche per le strade di Cipro, ascolta il grido delle nostre cecità, vuole toccare i nostri occhi e il nostro cuore, farci venire alla luce, rinascere, rialzarci dentro”, ha concluso il Papa: “Rinnoviamo la nostra fiducia in Lui! Diciamogli: Gesù, crediamo che la tua luce è più grande di ogni nostra tenebra; crediamo che puoi guarirci, che puoi rinnovare la nostra fraternità, che puoi moltiplicare la nostra gioia”.

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