Papa Francesco: a “Rom Med Dialogues”, “impedire che globalizzazione degeneri in globalizzazione dell’indifferenza”

“Nonostante i regni e gli imperi dell’area mediterranea appartengano ormai al passato, il mare nostrum continua ad avere un’importanza geopolitica centrale, anche nel secolo attuale”. Lo scrive il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti alla VII Conferenza Rome MED Dialogues, in corso a Roma fino a domani. “Il Mediterraneo è luogo di frontiera, e quindi di incontro, di tre continenti, che non solo ne sono bagnati, ma che in esso si toccano l’un l’altro e sono quindi chiamati a convivere”, scrive Francesco, secondo il quale “l’interconnessione incentrata su questo mare ci mostra, e non solo in modo simbolico, come
tutto il pianeta sia una grande casa comune e che le sorti di un Paese non possono essere indipendenti da quelle degli altri”. “Il concetto stesso di indipendenza sta mutando pericolosamente”, osserva Francesco: “Se in passato significava soprattutto la legittima rivendicazione di autonomia rispetto alle ingerenze o alle occupazioni di Stati esteri, nell’era contemporanea l’indipendenza sta assumendo un significato di indifferenza e disinteresse verso le sorti degli altri popoli”. “È necessario che la politica e la diplomazia si interroghino e facciano tutto il possibile per impedire che il processo di globalizzazione degeneri nella globalizzazione dell’indifferenza”, l’appello del Papa: “Tale impegno dev’essere ancora più sentito oggi, quando abbiamo dimostrazioni sempre più evidenti – dalla crisi climatica a quella pandemica – che non solo gli Stati ma ancor più i continenti non possono andare avanti ignorandosi l’un l’altro”. “Se questo è vero in generale, lo è a maggior ragione nell’area mediterranea”, la tesi di Francesco: “Tutte le risorse e tutte le potenzialità di questo mare necessitano di un approccio nuovo, non individuale ed egoistico, ma congiunto e condiviso tra i Paesi che su di esso si affacciano, e anche tra quelli che non confinano con esso ma che dalle politiche mediterranee sono interessati a diversi effetti. Un approccio capace
di distendere i molteplici conflitti regionali che si sviluppano sulla superficie, nei fondali e ai bordi del mare, e che dal mare si estendono nei continenti”.

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