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Montenegro: i vescovi cattolici respingono la richiesta di green pass per entrare nelle chiese

Mons. Gjonljeshaj e mons. Stironja (foto diocesi di Cattaro)

I vescovi cattolici del Montenegro non accettano le nuove misure contro il Covid-19, in vigore dal 1° dicembre, che prevedono che l’entrata nelle chiese potrà essere effettuata solo con il green pass. Lo si apprende da una nota pubblicata sul sito della diocesi di Cattaro, firmata dall’arcivescovo di Bar (Antivari), Rrok Gjonljeshaj, e dal vescovo di Cattaro Ivan Stironja, e pubblicato sul sito della diocesi di Cattaro. Nel documento i presuli definiscono la nuova direttiva “decisione presa senza previa consultazione con i capi delle confessioni religiose, e soprattutto misure che invadono profondamente la libertà di culto e il benessere stesso dei fedeli che con il proprio comportamento responsabile nella salvaguardia della salute danno un suo contributo portando mascherine e vaccinandosi”. I due vescovi cattolici montenegrini esprimono la propria preoccupazione riguardo “persone che vorrebbero trasformare i membri della Chiesa in ispettori e poliziotti, come previsto dalle misure adottate”. Perciò mons. Gjonljeshaj e mons. Stironja dichiarano che “i vescovi e i sacerdoti cattolici, seguendo le orme del proprio maestro Gesù Cristo e rimanendo fedeli alla loro missione pastorale, offriranno ai propri fedeli consolazione e ristoro tramite i sacramenti senza chiedere loro alcun documento o prova dello status di salute, attenendosi, come finora, alle norme utili per contenere il Covid-19”.

 

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