Scuole paritarie infanzia: mons. Moraglia (Venezia), “da qui a settembre calibrare proposte. Servono scelte responsabili, la diocesi non lascia soli”

“Non ritengo opportuno che si prendano decisioni drastiche, del tipo ‘Si chiude-si apre per forza’ circa le nostre scuole paritarie dell’infanzia. Questo periodo, sul piano pastorale, comporterà sempre più scelte responsabili e l’essere preti in una pastorale non solo liturgica”. Lo ha detto il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, intervenendo al confronto tra i parroci gestori delle scuole paritarie del Patriarcato con i dirigenti della Fism, la Federazione che riunisce oltre novemila asili nidi e materne in Italia. Per Moraglia, le settimane da qui a settembre sono “giorni di fatica in cui calibrare bene le proposte in base al principio di sussidiarietà”. All’ordine del giorno la possibilità, non facile, di proporre attività estive nella fascia 0-17 anni – tra cui anche i Grest, i centri estivi e altre proposte parrocchiali – e, in prospettiva, la ripresa del nuovo anno scolastico per le scuole dell’infanzia paritarie. Secondo Stefano Giordano, presidente nazionale Fism, potrebbe essere utile coordinare e razionalizzare alcuni servizi, garantendo pastorale e presenza nelle parrocchie: “Serve una scuola che garantisca una presenza e un annuncio perché sia radicata la proposta in parrocchia”. Giordano ha anche riportato quanto sta accadendo in Lombardia, Piemonte e Sicilia. In alcuni casi si registra il passaggio da scuole gestite da congregazioni religiose femminili a nuovi soggetti ecclesiali. Proponendo di raccogliere elementi per capire come lavorare insieme, il patriarca ha assicurato che “la diocesi c’è e non lascia soli, non solo sul piano economico, ma anche pastorale”, e ha lanciato la proposta di una giornata diocesana per la scuola paritaria “per sottolineare la questione educativa, facendo incontrare i nostri educatori e le nostre famiglie, per immaginare soluzioni e progetti condivisi, e assumere il valore della scuola paritaria come un valore per la pastorale”. Da Moraglia anche la proposta di un nuovo confronto per analizzare l’organizzazione dei vari plessi territoriali.

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