Papa Francesco: a presidente Colombia, “invertire la rotta” per “un mondo sempre più abitabile e una società più umana”

La pandemia di Covid-19 “è una sfida che ci ricorda che di fronte alle difficoltà si aprono sempre nuove strade per stare uniti come una grande famiglia umana”. È quanto scrive il Papa, nella lettera inviata al presidente della Repubblica di Colombia, Iván Duque Márquez, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, che ricorre oggi e che quest’anno sarà ospitata virtualmente dalla Colombia sul tema della biodiversità. “La protezione dell’ambiente e il rispetto della biodiversità del pianeta sono temi che ci riguardano tutti”, ricorda Francesco: “Non possiamo pretendere di rimanere sani in un mondo malato”. “Le ferite provocate alla nostra Madre Terra sono ferite che sanguinano anche dentro di noi”, il monito del Papa, secondo il quale “la cura degli ecosistemi ha bisogno di uno sguardo di futuro, che non si limiti solo all’immediato, cercando un guadagno rapido e facile: uno sguardo che si prenda cura della vita e che ne cerchi la preservazione a beneficio di tutti”. “Il nostro atteggiamento sul presente del pianeta dovrebbe impegnarci ad essere testimoni della gravità della situazione”, scrive Francesco: “Non possiamo rimanere muti di fronte al grido, quando vengono provati gli altissimi costi della distruzione e dello sfruttamento dello sfruttamento dell’ecosistema”. Di qui la necessità di non “rimanere indifferenti di fronte ai segni di un pianeta che è stato saccheggiato e violentato, per l’avidità di guadagno e in nome – molte volte – del progresso”. Tocca a noi, per il Papa, “invertire la rotta e lottare per un mondo migliore, più salubre, per lasciarlo in eredità alle generazioni future”. “Tutto dipende da noi”, l’appello di Francesco, che a cinque anni dalla sua pubblicazione – e nell’Anno speciale ad essa dedicato – rilancia l’appello della Laudato si’ ad ascoltare “il grido della Madre Terra”, promuovendo “una maggiore coscienza della cura e della protezione della nostra casa comune, così come dei nostri fratelli e sorelle più fragili e scartati dalla società”. L’obiettivo, conclude Francesco, è “la costruzione di un mondo sempre più abitabile e di una società più umana”.

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