Economia: Istat, in Italia persiste la “debolezza dei livelli di attività”. Ancora non stimati gli effetti dell’emergenza coronavirus

“L’indicatore anticipatore continua a registrare tassi di crescita negativi, evidenziando che lo scenario a breve termine della nostra economia rimane caratterizzato da prospettive di persistente debolezza dei livelli di attività economica. Anche questo indicatore non riesce ancora a stimare gli effetti legati all’emergenza sanitaria in corso”. Lo comunica oggi l’Istat nella sua “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana” evidenziando che “le prospettive economiche internazionali rimangono caratterizzate da rischi al ribasso condizionati dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria in corso che ha accresciuto le probabilità di un forte rallentamento”.
A livello mondiale si è ridotta la possibilità di un’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e di una Brexit senza accordi, ma sono aumentate le tensioni geopolitiche e la probabilità che l’economia cinese possa subire un forte rallentamento. Inoltre, i limiti alla circolazione delle merci e delle persone imposti a partire dalla seconda metà di gennaio per contenere la diffusione dell’epidemia di Covid-19 costituiranno un ulteriore elemento di freno per l’economia internazionale.
L’economia italiana, viene sottolineato, “si affaccia a questa fase di forte instabilità con livelli di attività che, nell’ultimo trimestre del 2019, hanno mostrato diffusi segni di flessione. Nel quarto trimestre, il prodotto interno lordo ha registrato una variazione congiunturale negativa pari allo 0,3%”. Nel nostro Paese, i dati di gennaio riferiti al mercato del lavoro confermano i segnali di contrazione dei livelli di occupazione rilevati a dicembre, con una diminuzione degli occupati e un aumento dei disoccupati e degli inattivi. Nel quarto trimestre, le stime preliminari sui posti vacanti si mantengono sui livelli dei tre mesi precedenti.
A febbraio, l’inflazione complessiva ha manifestato un nuovo rallentamento, legato ai movimenti delle componenti volatili. Gli indici di fiducia di febbraio, che ancora non incorporano le reazioni alla piena manifestazione del contagio di Covid-19 in Italia, hanno registrato per i consumatori un peggioramento diffuso a tutte le componenti con una flessione marcata del clima futuro. L’indice di fiducia delle imprese ha, invece, mostrato un lieve miglioramento dopo il forte calo del mese precedente.

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