Coronavirus Covid-19: diocesi Tivoli e Palestrina, mons. Parmeggiani dispone la sospensione delle attività pastorali. Consentite messe all’aperto

Sospensione di gite, pellegrinaggi e visite guidate fino al 3 aprile 2020; sospensione delle attività pastorali (catechismo, corsi in preparazione al matrimonio, doposcuola parrocchiali, attività di gruppo e feste e riunioni in sale parrocchiali) fino al 15 marzo; sospensione delle attività dei centri di distribuzione del vestiario e raccolta abiti usati; sospensione di appuntamenti diocesani già fissati tra il 6 e il 15 marzo. Sono solo alcune delle misure messe in campo dalle diocesi di Tivoli e di Palestrina per fronteggiare la diffusione del Coronavirus in ottemperanza al decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 4 marzo scorso. In un documento, datato 5 marzo, il vescovo di Tivoli e di Palestrina, mons. Mauro Parmeggiani, ha emanato una serie di disposizioni molte delle quali ricalcano quelle già indicate il 23 febbraio scorso, vale a dire l’omissione dello scambio di pace, la ricezione della Comunione sulla mano e lo svuotamento delle acquasantiere, il divieto di bere allo stesso calice. Nel documento il vescovo permette “celebrazioni all’aperto sempre però rispettando la distanza di un metro tra un fedele e l’altro” e sconsiglia, al termine delle esequie, “momenti di cordoglio pubblici come abbracci e strette di mano”. Ai sacerdoti viene inoltre raccomandato, durante il sacramento della Riconciliazione, di “non parlare in maniera troppo ravvicinata con i penitenti e di confessare in una apposita sala pulita e areata”. Mons. Parmeggiani ribadisce che “particolare attenzione andrà riservata alle categorie più deboli” e dispone che “le visite ai malati siano effettuate rispettando ancora più rigorosamente la distanza minima e l’igiene utilizzando apposite mascherine. Si consiglia di rinviare a dopo Pasqua la benedizione delle famiglie”. Ogni altra attività legata alla Caritas, ai centri di ascolto diocesani e parrocchiali, potrà continuare “laddove questa potrà essere svolta in locali ampi, igienizzati e ben areati”. Opportuno fissare “appuntamenti con le persone assistite”. Le Caritas e le parrocchie che svolgono attività di accoglienza con ospitalità di senza dimora, richiedenti asilo, padri separati, ragazze madri “possono continuare senza problemi cercando di favorire la permanenza degli ospiti nelle strutture anche durante le ore diurne”.

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