
“Noi vorremmo che l’ex Macrico, che abbiamo chiamato Campo Laudato si’, diventasse sempre più il simbolo della custodia del Creato e la cura della casa comune. Noi siamo grati a Papa Francesco per l’enciclica sulla casa comune e vorremmo che questo luogo che era per la cura della guerra diventasse cura della pace, dell’ambiente, della giustizia”. Così il vescovo di Caserta, mons. Pietro Lagnese, ha salutato ieri i partecipanti al Pellegrinaggio giubilare di speranza sulle orme della Laudato si’, promossa dalla Conferenza episcopale campana, in cammino attraverso i luoghi della Campania più complessi dal punto di vista ambientale ma anche i più belli naturalisticamente. Il cammino ha toccato a Caserta dove i pellegrini per l’ambiente, come sono stati ribattezzati, hanno visitato il Campo Laudato si’ che la diocesi, seguendo il sogno del vescovo Lagnese, sta facendo rinascere come parco per la città e luogo d’incontro e cultura; e la discarica pericolosa Lo Uttaro, simbolo di decennali battaglie della Chiesa di Caserta con il vescovo emerito Raffaele Nogaro, che ne chiedeva e ne ottenne la non riapertura. In questo tempo giubilare, l’iniziativa vuole essere un segno di speranza per una terra dalle non poche ferite all’ambiente, con pesanti ricadute sulla salute degli abitanti. “Le Chiese della Campania hanno raccolto in questi anni il grido di dolore di un popolo colpito da quello che i vescovi hanno chiamato ‘dramma umanitario’. Lo stesso Papa Francesco aveva confessato che sorvolare in elicottero le terre tra Caserta e Napoli, durante il suo primo viaggio a Caserta nel 2014, è stato uno tra i motivi dominanti per scrivere le profetiche pagine della Laudato si’. Perciò le diocesi con i loro pellegrini stanno attraversando il territorio di diocesi con siti inquinati di ‘interesse nazionale’ toccando luoghi simbolo, evidenziando criticità ma anche opere segno. Tutte le Chiese della Campania sono unite spiritualmente: quelle non direttamente coinvolte promuoveranno locali iniziative”, aveva spiegato, presentando l’iniziativa, mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana.
- (Foto diocesi di Caserta)
- (Foto diocesi di Caserta)