Gaza: Unrwa, garantiti servizi sanitari essenziali a oltre 4,7 milioni di rifugiati palestinesi nel 2024

Nonostante la guerra a Gaza e la crescente instabilità regionale, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha garantito servizi sanitari essenziali a oltre 4,7 milioni di rifugiati palestinesi nel 2024. È quanto emerge dal Rapporto annuale sulla salute 2024 pubblicato oggi, che documenta una risposta straordinaria in uno scenario umanitario tra i più critici della storia dell’Agenzia Onu. A 19 mesi dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, l’Unrwa ha perso oltre 300 membri del proprio staff, tra cui 13 operatori sanitari. Nonostante la distruzione diffusa e il crollo dei servizi di base, medici, infermieri e farmacisti continuano a prestare cure salvavita, spesso mettendo a rischio la propria vita. A fine 2024, con solo 7-9 centri sanitari ancora operativi nella Striscia, le consultazioni mediche giornaliere hanno raggiunto quota 18.000, rispetto alle 15.000 prima del conflitto. Per rispondere ai bisogni senza precedenti, l’Unrwa ha dispiegato 97 équipe mobili in 53 località diverse, fornendo assistenza anche in rifugi improvvisati e spazi aperti. “Abbiamo dovuto reinventare il nostro modello sanitario per non lasciare indietro nessuno”, ha affermato Akihiro Seita, direttore della Sanità dell’Unrwa. Parallelamente, l’Agenzia ha continuato a operare in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, Giordania, Libano e Siria. Oltre 200.000 pazienti hanno ricevuto cure per malattie non trasmissibili, più di 200.000 bambini sotto i 5 anni hanno beneficiato di servizi pediatrici e oltre 70.000 donne hanno potuto partorire in sicurezza grazie al supporto dell’Unrwa. Nel contesto di gravi restrizioni anche in Cisgiordania — tra coprifuochi, blocchi stradali e operazioni militari — l’accesso alle cure resta una sfida. L’Agenzia ribadisce l’impegno a garantire salute materna e infantile, prevenzione delle malattie e dignità nella cura per tutti i rifugiati palestinesi.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa