Leone XIV: udienza, “noi siamo abituati a calcolare le cose, a volte siamo superficiali e distratti”

(Foto Calvarese/SIR)

“Noi siamo abituati a calcolare le cose – e a volte è necessario –, ma questo non vale nell’amore!”. Lo ha esclamato il Papa, nella catechesi della prima udienza generale in piazza San Pietro, in cui ha commentato la parabola del seminatore. “Il modo in cui questo seminatore sprecone getta il seme è un’immagine del modo in cui Dio ci ama”, ha spiegato: “È vero infatti che il destino del seme dipende anche dal modo in cui il terreno lo accoglie e dalla situazione in cui si trova, ma anzitutto in questa parabola Gesù ci dice che Dio getta il seme della sua parola su ogni tipo di terreno, cioè in qualunque nostra situazione: a volte siamo più superficiali e distratti, a volte ci lasciamo prendere dall’entusiasmo, a volte siamo oppressi dalle preoccupazioni della vita, ma ci sono anche i momenti in cui siamo disponibili e accoglienti”. “Dio è fiducioso e spera che prima o poi il seme fiorisca”, ha garantito Papa Prevost: “Egli ci ama così: non aspetta che diventiamo il terreno migliore, ci dona sempre generosamente la sua parola. Forse proprio vedendo che Lui si fida di noi, nascerà in noi il desiderio di essere un terreno migliore. Questa è la speranza, fondata sulla roccia della generosità e della misericordia di Dio”.

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