Parlamento Ue: Gaza, i deputati valutano i rischi di un’escalation militare. Nuovi dazi su prodotti da Russia e Bielorussia

Due giorni di mini-plenaria, oggi e domani, a Bruxelles. Il Parlamento europeo discuterà in giornata la risposta dell’Ue al piano israeliano di occupare la Striscia di Gaza, la crisi umanitaria in corso e il rilascio degli ostaggi. In una dichiarazione congiunta pubblicata il 10 maggio, i leader dei gruppi politici dei Popolari, Socialisti e democratici, Renew, Verdi e The Left hanno espresso “forte preoccupazione per il rischio di un’ulteriore escalation militare da parte del governo israeliano” nella Striscia di Gaza. Hanno inoltre condannato “tutte le violazioni del diritto internazionale commesse durante conflitto, comprese le recenti dichiarazioni che alludono a cambiamenti territoriali o demografici forzati nell’area”. Il dibattito si svolgerà alla presenza del commissario Glenn Micallef e del ministro polacco Adam Szłapka. Non è previsto il voto di una risoluzione.
Fra gli altri temi in agenda, domani i deputati voteranno un aumento graduale dei dazi sui fertilizzanti e su alcuni prodotti agricoli importati da Russia e Bielorussia. La proposta di regolamento in votazione prevede un dazio generale del 6,5% sui fertilizzanti importati dai due Paesi, a cui si aggiungono dazi compresi tra 40 e 45 euro per tonnellata, a seconda del tipo di fertilizzante, per il periodo 2025-2026. Tali dazi potrebbero aumentare ulteriormente, arrivando a valori compresi tra 350 e 430 euro per tonnellata entro il 2028. “I proventi derivanti dalle esportazioni di fertilizzanti da parte di Russia e Bielorussia sono ritenuti un contributo diretto al finanziamento della guerra della Russia contro l’Ucraina”, specifica una nota diffusa a Bruxelles.
La proposta prevede inoltre un aumento del 50% dai dazi Ue sul valore di tutti i prodotti agricoli (inclusi zuccheri, aceto, farina e mangimi) provenienti da Russia e Bielorussia che non sono ancora soggetti a dazi doganali aggiuntivi. “L’obiettivo è ridurre ulteriormente la dipendenza dell’Unione europea dalle importazioni da questi due Paesi. Si tratta di una procedura legislativa ordinaria, in prima lettura (mandato negoziale). Il voto in aula si terrà domani.

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